Il sindaco di Pistoia, Alessandro Tomasi, esponente di Fratelli d’Italia, ha compiuto un grave errore politico concedendo il patrocinio al Pride, previsto a Prato il 21 giugno con un evento collegato a Pistoia. Pur senza contributo economico, questa decisione rappresenta un tradimento degli elettori e dei valori del partito.
Il Manifesto Politico del Pride rivela un’agenda ideologica e divisiva, con richieste inaccettabili: legalizzazione dell’utero in affitto, promozione di poliamore, poligamia, “anarchia relazionale” e carriera alias nelle scuole. Ancora più preoccupante è la spinta per “centri specializzati” per percorsi di affermazione di genere per minori, in contrasto con le più recenti evidenze scientifiche e le ispezioni all’Ospedale Careggi di Firenze, che hanno evidenziato l’assenza di benefici concreti dell’approccio affermativo per i bambini con disforia di genere.
Tomasi e gli esponenti di FdI a Pistoia sono consapevoli che i Pride spesso attaccano e deridono figure di spicco del loro partito, come la premier Giorgia Meloni? Questa scelta incoerente non passerà inosservata: gli elettori la ricorderanno alle elezioni regionali toscane del prossimo autunno, dove il nome di Tomasi è tra i più accreditati come candidato del centrodestra.
Così Donatella Isca, referente di Pro Vita & Famiglia onlus per la regione Toscana.