10/02/2015

Con il Vescovo di Ferrara a difesa della vita contro l’aborto

Chi è “politicamente corretto” può dire e scrivere ciò che più gli piace, in nome della libertà di parola. Guai invece a chi parla male dell’aborto.

C’è chi dice che ama più il suo cane di suo figlio, oppure chi riconosce due mamme sui documenti anagrafici di un bambino (in maniera del tutto illegale) senza che nessuno muova una foglia.

Ma se provate a dire che siete contrari al disegno di legge sull’omofobia che il Parlamento si sta apprestando a votare, oppure ad affermare che l’aborto è e continuerà ad essere una piaga per il nostro Paese, allora aspettatevi di finire sulle cronache e di ricevere gli insulti e le critiche più aspre.

È successo all’arcivescovo di Ferrara, Monsignor Luigi Negri, reo secondo la sinistra radicale di “disonestà intellettuale” (leggi omofobia) per aver pronunciato in una omelia le seguenti e sacrosante affermazioni: “La legge contro l’omofobia è un delitto contro Dio e contro l’umanità. La legge sull’aborto invece non ha consentito di venire al mondo ad oltre sei milioni di italiani e la scarsità di figli ci ha fatto sprofondare in questa crisi economica”.

Apriti cielo.
“Come si permette costui di uscire dal silenzio e denunciare quanto stiamo cercando di nascondere da anni alla maggioranza degli italiani”? Avranno pensato i Giovani Democratici (costola giovanile del Pd) o il consigliere comunale di Sel di Ferrara un attimo prima di prodigarsi a scrivere lettere aperte e comunicati stampa per denunciare “l’affronto” dell’arcivescovo.

Ma non è forse vero che da trent’anni l’Italia ha deciso di privarsi di oltre sei milioni di bambini? Non è lecito pensare che anche grazie alla loro morte l’Italia si sia impoverita? Sì, ed è per questo che le parole di Mons. Negri non solo risultano essere strumentalizzate da chi lo attacca, ma sono appropriate e sacrosante nel contesto sociale ed antropologico in cui viviamo.

Bludental E se qualcuno ancora può avere il dubbio di cosa sia stato detto, riportiamo un estratto dell’omelia di Luigi Negri in occasione della Giornata per la Vita pronunciata a Ferrara il 1 febbraio scorso.

Forse così qualche giornalista potrà davvero capire il significato di alcune frasi: “La vita che nasce non è dei genitori, la vita che nasce non è della famiglia, la vita che nasce non è delle istituzioni sociali, la vita che nasce non è dello Stato come non è delle scienza e della tecnica, la vita che nasce è di Dio e proprio perché è di Dio tutti ricevono da Lui le loro responsabilità in ordine alla vita che nasce. Questa è una grande certezza che ha retto la letizia e il sacrificio di generazioni cristiane. […] Di fronte a questa certezza che si rinnova nel cuore, e che la liturgia di oggi ci ripropone, sta il sentiero demoniaco che da un certo momento in poi ha preso il sopravvento nella vita della nostra società. La vita non è più segno della misericordia di Dio e della sua capacità e volontà di compagnia, la vita è in vari modi un oggetto a discrezione di chi ha la possibilità di intervenire e di manipolarla. [...] Spesso queste manipolazioni – al limite e al di là della legalità – sono al servizio di chi abusa della scienza medica anche grazie, non di rado, all’appoggio di chi dovrebbe far rispettare le leggi. Di fronte ad una sfida di questo tipo, di fronte alla caduta a zero della natalità nel nostro Paese, di fronte all’abominio di circa sei milioni di bambini che non sono nati grazie all’applicazione dell’iniqua legge sull’aborto, di fronte a tutto questo, noi ringraziamo i Santi padri che ci “hanno imposto”, ma noi siamo stati lieti per tale imposizione, di celebrare il mistero della vita, il grande dono della vita che Dio fa ad ogni generazione, e ringraziamo anche per la grande responsabilità che, allora come oggi, tanti cristiani, e non solo, si assumono di fronte alla vita che accettano, amano, custodiscono, propagano e difendono. [...] Non posso che lodarvi, non posso che sentirmi coinvolto nel vostro cammino, non posso che desiderare che questa vostra capacità, di andare lietamente controcorrente, continui, maturi e ponga la nostra chiesa diocesana al primo posto nella difesa della vita che Dio ci dona. Così sia.”

 

 

Questo articolo e tutte le attività di Pro Vita & Famiglia Onlus sono possibili solo grazie all'aiuto di chi ha a cuore la Vita, la Famiglia e la sana Educazione dei giovani. Per favore sostieni la nostra missione: fai ora una donazione a Pro Vita & Famiglia Onlus tramite Carta o Paypal oppure con bonifico bancario o bollettino postale. Aiutaci anche con il tuo 5 per mille: nella dichiarazione dei redditi firma e scrivi il codice fiscale 94040860226.