08/02/2014

Compito a scuola: “Rosa e i suoi due papà hanno comprato...”

“Rosa e i suoi due papà hanno comprato tre lattine di te freddo. Contando che ciascuna costa 2€, quanto hanno speso in totale?” Questo è quanto viene consigliato come approccio da adottare per i compiti dei nostri figli.

In compenso sarà severamente censurato il docente sorpreso a dire ad un bambino frasi eversive quali “quanto sarai grande ti innamorerai di una donna e ti sposerai”: del resto, non si può permettere ad un’altra generazione di italiani di crescere con la convinzione che sia normale avere una madre ed un padre.

Così il Governo Letta, tramite il Sottosegretariato alle Pari Opportunità, promuove la diffusione di documenti redatti dall’UNAR finalizzati ad addestrare il corpo docente a diffondere l’ideologia gender.

Fascicoletti di agevole lettura, sempliciotti e superficiali quanto sono le argomentazioni che adducono come basi dei loro esperimenti. Utilizzano la scuola alla stregua di un laboratorio dell’apprendista stregone ed i bambini sono cavie.

Come oggetti sperimentali, il Governo vorrebbe sottoporre ai nostri figli stimoli e giochini per valutarne lo stadio di avanzamento. Lasciando da parte, quantomeno nell’ambito di questa breve analisi, i programmi scolastici di sessualizzazione di massa, il piano di abbattimento delle resistenze individuali vuole colpire tutte le certezze dei bambini.

L’operazione capillare arriva a prevedere anche la visione di film a sfondo gay-lesbico-bisessuale-transessuale e consigliare, alla stregua di un giocoso compito a casa, la ricerca di fiction e programmi televisivi in cui non si promuove l’immagine di una famiglia tradizionale.

Qualora ciò non bastasse, si dovranno invitare esponenti di queste “diversità” a parlare delle loro esperienze durante l’orario curricolare (quindi obbligatorio).

Insegnanti ed ospiti speciali dovranno sfatare dei miti –come sono definiti dagli stessi documenti ministeriali- come, per esempio, l’avere un padre ed una madre. Viene prescritto di spiegare, infatti, che i gay hanno diritto di avere figli e che quei figli crescono bene quanto e come quelli che hanno il modello femminile e quello maschile.

La scuola utilizzata come laboratorio, non di crescita e sviluppo, ma di sperimentazione sociale. La strategia è chiara: siamo sottoposti a diversi stimoli, sempre più forti. Stanno tastando il grado collettivo di resistenza e fino a quando ci troveranno remissivi, l’ascesa della violenza continuerà.

Redazione

 

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