25/01/2024 di Gloria Callarelli

Caso Careggi. Gasparri a Pro Vita: «Attendiamo esito indagini, servono comunque regole più stringenti»

L’interrogazione parlamentare sollevata dal senatore Maurizio Gasparri ha avuto come conseguenza che, nei due giorni appena trascorsi, alcuni ispettori del Ministero della Salute hanno fatto visita  all’ospedale Careggi di Firenze dove, in base alla denuncia del senatore e alle segnalazioni arrivate, pare che venga somministrata triptorelina anche ai bambini di 11 anni senza un’adeguata supervisione medico-psichiatrica e che addirittura il reparto preposto per seguire questi casi, quello di neuropsichiatria, non esista. Accuse pesanti che – tutte ancora da verificare e accertare – potrebbero, se appunto confermate, scoperchiare uno scandalo senza precedenti. Abbiamo raggiunto il senatore che ci ha raccontato le sue impressioni in seguito a questo intervento ispettivo e ha ripercorso con noi la vicenda.

Senatore, cosa pensa di questa indagine in corso?

«La visita degli ispettori nell’ospedale fiorentino è avvenuta naturalmente in seguito alla mia denuncia al Ministero. Denuncia sul fatto che le valutazioni psicologiche sui bambini che arrivano all’ospedale Careggi avverrebbero principalmente sulla base di ciò che gli stessi riferiscono e che successivamente ai piccoli pazienti verrebbero iniettate le sostanze bloccanti della pubertà perché con la pubertà bloccata i bambini hanno tempo di esplorare la loro identità di genere e decidere se proseguire il percorso di transizione. Ad oggi non sono noti i danni che tali sostanze possano causare a lungo termine».

Come è venuto a conoscenza della questione al Careggi?

«Ne sono venuto a conoscenza attraverso la segnalazione degli amministratori locali e di qualche giornalista che ha avuto il coraggio di andare ad indagare all’interno della struttura stessa. La situazione appare preoccupante, si parla di bambini di 11 anni, e per questo abbiamo voluto vederci chiaro».

Cosa si aspetta da questa ispezione?

«Oltre a quelle che sono le verifiche del caso all’interno della struttura, ed eventualmente di altre strutture italiane, sarebbe il caso che l’AIFA verificasse questa triptorelina che come ho scritto nell’interrogazione sembra implicare conseguenze negative sulla crescita, sulla struttura ossea, sull'apparato cardiovascolare, sul cervello, sul sistema metabolico».

Dovessero trovare qualcosa che non va, quale dovrebbe essere il destino di queste terapie e di queste cliniche?

«Sicuramente devono essere stabilite regole più stringenti in quello che è effettivamente la questione: si parla di bambini dunque tema molto delicato e da affrontarsi nel modo più giusto possibile»

 

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