Il sesso è un dato biologico immutabile, può essere solo maschile o femminile e non si può essere maschi o femmine indipendentemente da esso. Queste sono, seppur scomode, verità scientifiche evidenti e dimostrabili. L’ideologia gender afferma, mentendo, l’esatto contrario.
Molti nefandi progetti ad essa ispirati e che hanno fatto breccia persino nelle scuole spesso incoraggiano nei più piccoli l’idea di poter essere nati “nel corpo sbagliato”, di poter essere “imprigionati” in un corpo che non è il proprio. Il prendere piede di tale dubbio è causa di grande malessere chiamato “disforia di genere”.
Non si tratta, tuttavia, di una sofferenza fisica e non dovrebbero coinvolgere il fisico (che, normalmente, è un fisico sano) le terapie ad essa dedicate. Invece, ciò su cui spingono tanto i sostenitori dell’ideologia gender è il cosiddetto “cambio” del sesso, mediante il processo chiamato “transizione”, essenzialmente costituito da terapie ormonali e interventi chirurgici per assumere le sembianze esteriori del sesso desiderato.
Tutto ciò non è privo di pericoli per la salute fisica di chi vi si sottopone, spiegava la Dott.ssa Michelle Cretella, considerato ciò che questa pratica comporta: castrazione chimica, sterilizzazione permanente di molti di loro, cure ormonali «che li mettono anche a rischio di malattie cardiache, ictus, diabete, cancri», senza contare le ulteriori possibili sofferenze psicologiche.
Come leggiamo in un articolo di Tempi, negli ultimi tre anni 18 medici si sarebbero licenziati per ragioni “di coscienza” dalla Tavistock & Portman, la clinica che “cura” i minori con disforia di genere. «Questo trattamento sperimentale viene effettuato non solo sui bambini, bensì su bambini molto vulnerabili, che hanno avuto problemi di salute mentale, abusi, traumi familiari. Ma a volte questi fattori vengono semplicemente insabbiati», avrebbe affermatouno di loro.
Ebbene, preso atto di ciò, il ministro delle donne e delle pari opportunità del Regno Unito, Liz Truss, ha annunciato «che il governo intende apportare modifiche alla leggeper impedire a coloro che soffrono di disforia di genere di sottoporsi a terapie irreversibili prima che raggiungano i 18 anni».
Ragionevole quest’attenzione per i minorenni, «è molto importante che durante la fase di sviluppo e crescita delle capacità decisionali siano protetti dal prendere decisioni irreversibili per il proprio futuro».Ma la comunità Lgbt pare non abbia gradito e abbia indetto una petizione contro il ministro.
Ma insomma, qual è il bene di questi bambini? Perché incoraggiare in loro il dubbio d’essere “nel corpo sbagliato”, perché spingerli a voler cambiare, come se in loro ci fosse qualcosa che non va? E perché, piuttosto, non aiutarli a riscoprire la propria preziosità ed il bello che c’è in ciascuno di noi?