13/09/2019

Brasile, sindaco di Rio de Janeiro contro il bacio gay degli Avengers

Incredibile ma vero, a scatenare un mare di polemiche in Brasile non è stato il fumetto in vendita alla “Fiera del Libro”, in uno stand per ragazzi, che ritrae un inequivocabile bacio gay tra due supereroi, ma l’ordinanza del sindaco di Rio de Janeiro, Marcelo Crivella, di ritirarne le copie.

Stiamo parlando del fumetto “Avengers: The Children’s Crusade” in cui sono ritratti Wiccan e Hulkling, due supereroi della squadra degli Avengers, appunto, che si baciano sulla bocca.

 E’ stato questo il motivo che ha spinto il sindaco al ritiro delle copie: «Libri del genere», ha dichiarato in un video, «dovrebbero essere imballati con una avvertenza sul loro contenuto. Il Comune di Rio vuole proteggere i nostri minori».

Un’ordinanza che ha scatenato, come prevedibile, la rivolta del mondo Lgbt: un noto youtuber brasiliano, Felipe Neto, ha pensato bene di comprare 14mila libri su temi Lgbt e di regalarli al salone.

Ma per completare l’opera di indottrinamento si è arrivati anche ad esporre l’immagine incriminata, nei chioschi di tutto il paese. Contemporaneamente, Folha de São Paulo, uno dei quotidiani più importanti del Brasile, ha piazzato la foto del bacio in prima pagina.

Non contenti, gli organizzatori del Salone del libro hanno deciso di disobbedire alle direttive del sindaco, continuando a rendere disponibile il fumetto che, a suo tempo, era stato preso di mira anche dal consigliere Rio Alexandre Isquierdo che lo aveva criticato durante un discorso pubblico e su Instagram, dichiarando come il fumetto abbia il potere, attraverso le figure suggestive di due supereroi, di veicolare «il concetto di omosessualità ai bambini», aggiungendo: «I genitori non si accorgono del contenuto se non dopo. Un crimine terribile».

Il sindaco, però, non si è arreso e ha risposto alla valanga di attacchi ricevuti sottolineando che il provvedimento non è un atto di dispotismo ma è una doverosa forma di protezione nei confronti dei lettori più piccoli.

Nel frattempo, la Corte Suprema brasiliana ha pensato bene di “risolvere” la questione dichiarando illegale non la diffusione di materiale che promuova l’ideologia omosessualista tra i minori, ma al contrario, il divieto di qualsiasi pubblicazione Lgbt. Secondo il procuratore Dias Toffoli, infatti, la decisione di Crivella violerebbe il principio di uguaglianza garantito dalla Costituzione. Ma se in virtù di tale principio, non ci si fa scrupolo nemmeno degli adolescenti e dei bambini, viene proprio da chiedersi con Orwell, se ormai la nostra società non sia in mano ad alcuni che sono decisamente “più uguali degli altri”.

 

di Manuela Antonacci
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