02/02/2024 di Gloria Callarelli

Boscia: «Umanità del concepito si vede in comunicazione bimbo-madre. Ecco come»

«Il grembo materno è giardino di vita». Con questa bellissima metafora il dottor Filippo Boscia, ginecologo e già titolare della Cattedra di Medicina della Procreazione Umana dell’Università di Bari e presidente Nazionale Associazione Medici Cattolici Italiani, spiega la particolarità della vita nascente che si palesa tale dal primo istante, anche da un punto di vista scientifico. Proprio come in questi giorni sta sottolineando la nuova campagna di Pro Vita & Famiglia sull’umanità del concepito, partita lo scorso 25 gennaio con la conferenza stampa “Semplicemente Umano” e la presentazione di un Sondaggio Nazionale e, nelle ultimissime ore, con affissioni a Roma e in tutta Italia. Il messaggio è chiaro, semplice ma allo stesso tempo eloquente: “9 biologi su 10 mi riconoscono come un essere umano. E tu?” e l’immagine di un embrione. Tornando alle parole di Boscia, sono molteplici, come spiega lo stesso ginecologo, i messaggi che il bambino lancia fin da subito alla propria mamma e da lì nasce un viaggio fatto di dialoghi e di vita.

CHIEDIAMO RICONOSCIMENTO GIURIDICO DEL CONCEPITO - FIRMA QUI LA PETIZIONE!

«Il grembo materno è un giardino di vita: perché sono tante le sfumature di un dialogo che il feto ha con la madre fin da subito. Il bambino – spiega - dal punto di vista biochimico parla immediatamente con la madre, dal primo attimo. Il ritardo, ad esempio, è il primo messaggio alla madre: è con quel ritardo che il bimbo dice sono qui. E’ proprio con il blocco della mestruazione che comunica immediatamente con la madre. A distanza di tempo, poi, il bimbo invia l’ormone del feto che invia a sua volta la percezione alla mamma e le dice “Io sono qui e produco delle sostanze che ti fanno sapere che io sono qui”».

Ma il dialogo che palesa la presenza del bimbo continua nei giorni immediatamente successivi, come ci svela il dottore: «Il dialogo è costante. C’è un secondo esame che indica la presenza dello stesso valore più alto: ancora una volta è lui a mandare messaggi. Manderà anche le proteine e poi le cellule del suo sangue: pian pianino ci stiamo inserendo in un percorso conoscitivo. E poi arriverà l’immagine dell’ecografia: l’imago, la prima immagine, è la porta d’accesso al grande mistero che il ventre di madre custodisce ed evolve inaspettatamente senza che la madre possa dare aiuto se non quello di rispondere ai messaggi con “io ti nutro e andiamo avanti” in un percorso che avviene nel giardino fiorito, il più bello. Perché il profumo di mamma il bimbo lo sente subito».

L’immagine del giardino si arricchisce di straordinarie sfaccettature: «Con il liquido amniotico ci troviamo in una vera SPA, salus per aquam: il bambino, infatti, trova una piscina termoriscaldata con i suoni della madre, la voce ovattata del papà o di chi si china con amore su di lui. Il bambino è come una nave che si aggrappa alla mamma che gli dà i rifornimenti utili per proseguire il suo viaggio. Non è solo una Spa ma anche una palestra, perché il bambino comincia lì dentro i suoi giochi “pericolosi”, ed è come una prima discoteca con il battito del cuore della madre, il fruscio del sangue che transita nei vasi e poi le voci sussurrate, amabili, ma anche di dolore e di strazio. Lui vive le ansie e i dolori della mamma ma anche esaltazione di un momento particolare o di felicità».

CHIEDIAMO RICONOSCIMENTO GIURIDICO DEL CONCEPITO - FIRMA QUI LA PETIZIONE!

E’ per questo straordinario mondo che Lei ha paragonato il grembo materno a un giardino di vita? Chiediamo al dottor Boscia. «Sì – conclude -, tutto questo che ho narrato, e che arriva da anni di testimonianze e di esperienze, fa parte dell’accoglienza della vita: è il giardino dell’eden vero e proprio dove Adamo ed Eva, maschio e femmina, sono deputati e custodi di vita. Se manca questo inizio, questa custodia, questa delicatezza, si verifica una guerra e tutti questi mali turbano la dolcezza di un dondolio, di un rapporto che è pari a quello che facciamo quando il bimbo è tra le nostre braccia. La vita è come un grattacielo che guarda verso l’alto: va difeso e protetto fin dalle sue fondamenta».

 

Questo articolo e tutte le attività di Pro Vita & Famiglia Onlus sono possibili solo grazie all'aiuto di chi ha a cuore la Vita, la Famiglia e la sana Educazione dei giovani. Per favore sostieni la nostra missione: fai ora una donazione a Pro Vita & Famiglia Onlus tramite Carta o Paypal oppure con bonifico bancario o bollettino postale. Aiutaci anche con il tuo 5 per mille: nella dichiarazione dei redditi firma e scrivi il codice fiscale 94040860226.