02/10/2021

Bobbio e l'aborto: quando i "laici" ragionano

 Nel 1981, al tempo del referendum sull’aborto, Norberto Bobbio scriveva: «Ci sono tre diritti. Il primo, quello del concepito, è fondamentale. Gli altri, quello della donna e quello della società, sono derivati. Inoltre, e questo per me è il punto centrale, il diritto della donna e quello della società, che vengono di solito addotti per giustificare l’aborto, possono essere soddisfatti senza ricorrere all’aborto, cioè evitando il concepimento. Una volta avvenuto il concepimento il diritto del concepito può essere soddisfatto solo lasciandolo nascere».
Nella stessa intervista, dichiarava: «Mi stupisco che i laici lascino ai credenti il privilegio e l’onore di affermare che non si deve uccidere». (Corriere della Sera, 8 maggio 1981)
 
A chi nega che il concepito sia un essere umano, risponde la scienza. Ma se anche non fosse evidente e chiaro, in quale momento del suo sviluppo si può dare al bambino del grembo la qualifica di essere umano? Nell'incertezza, il principio di precauzione impone egualmente il no all’aborto.
Nicola Abbagnano, Antonello Trombadori, Nicola Matteucci, Pier Paolo Pasolini e Leonardo Sciascia sono altri importanti intellettuali "laici" che si sono schierati per il NO all'aborto. 
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