20/12/2021 di Luca Volontè

Blasfemia Lgbt al Museo della Bibbia di Francoforte. Conchita Wurst “testimonial” d’eccezione

Non si sono ancora placate le ire per gli attacchi blasfemi dell’ “ambasciatore” Lgbt del Parlamento europeo Riccardo Simonetti, che un altro scandalo è scoppiato in Germania, sempre per quanto riguarda una blasfemia anti-cristiana.

Il Museo della Bibbia di Francoforte incoraggia i visitatori a scoprire "i molti lati di G*d" (God, ovvero Dio) in una mostra che mescola archeologia e attivismo LGBT”. La mostra, che è piena di linguaggio e simbologia LGBT, è stata intitolata "G*d f/m/d - Gender diversity since Biblical Times" e si poteva visitare da giugno scorso sia di persona che online. "Anche nel tempo in cui i testi della Bibbia ebraica adottati dal cristianesimo come Antico Testamento postulavano un unico Dio maschile, i reperti archeologici mostrano che Dio poteva essere anche una donna e talvolta aveva più di un genere", dice il sito web del Museo Biblico di Francoforte.

Una delle idee della mostra è che possiamo spingerci ad interpretare la creazione biblica come una Nuova Creazione, in una "fusione di generi". Una "comprensione moderna" della Bibbia dovrebbe quindi portare all'inclusione delle "molte gradazioni che esistono 'in mezzo', tra il maschile e il femminile", poiché "la ricerca dell'origine e del significato dell'amore e della sessualità non finisce mai".

Durante il semestre di apertura della mostra, che ha chiuso i battenti qualche giorno fa, sono stati organizzati diversi eventi collaterali, tra cui seminari sulla teologia LGBT e un workshop per le famiglie sul tema "Gender-fluid: La diversità di genere a immagine di Dio e a immagine dell'uomo". Ma l'attività più promossa è stata la ‘prima’ in Germania di un'opera teatrale dell'autrice transgender britannica Jo Clifford. L'opera di 40 minuti si intitola "Jesus, Queen of Heaven" e immagina un Gesù transgender che racconta le storie della Bibbia in uno stile che è "a volte irritante e a volte illuminante", dice il museo in un comunicato stampa.

Tra le circa 25.000 persone che visitano il Museo della Bibbia ogni anno spiccano molti gruppi scolastici. Per loro la mostra offre materiali di studio, in particolare su "come nella Bibbia ci sia già un'introduzione alla diversità dei generi" e li si invita a scoprire nuove identità di genere come "non-binario", "intersessuale" e "androgino" e immagini da condividere sui social media con il messaggio "sei buono così come sei".

In tutto ciò, la famosa Conchita Wurst (la ricordate?!) si è prestata a farsi rappresentare come un novello Gesù/Dio a immagine dei tanti generi sessuali creati e biblici. Come? La Bibelhaus di Francoforte mostra tre manufatti della sua mostra su Gesù transgender, tra cui una statua di argilla di 3.000 anni della dea sumera Asherah, un'immagine del "nuovo Adamo" e una statua della cantante drag queen austriaca Conchita Wurst, vero nome Thomas Neuwirth. Non c’è limite al peggio.

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