23/05/2019

Baldassarre (Lega): «Proteggere la nostra economia e i nostri confini significa proteggere anche la famiglia»

Se sarà eletta, Simona Baldassarre porterà al Parlamento Europeo la sua difesa della vita e della famiglia naturale, forte anche di un’esperienza maturata in campo sanitario. 48 anni, origini salentine, medico con specializzazioni in medicina estetica e medicina del lavoro, la Baldassarre è stata consigliera del Municipio Roma I, prima di candidarsi nelle file della Lega per le elezioni europee del prossimo 26 maggio, nella circoscrizione dell’Italia centrale. Proprio in qualità di candidata, ha firmato il Manifesto di Pro Vita & Famiglia per la difesa dei principi non negoziabili. Quando la campagna elettorale è ormai alle battute finali, Simona Baldassarre ha illustrato a Pro Vita & Famiglia i principali punti del suo programma.

Dottoressa Baldassarre, cosa condivide in modo particolare del manifesto di Pro Vita & Famiglia per le europee?

«Sono sempre stata pro life e ho partecipato ai Family Day. Sono consapevole del completo decadimento dei valori nel nostro Paese e di questa Europa che ci vuole omologare e ridurre al pensiero unico. Quello che più mi sta a cuore come candidata è portare avanti politiche in favore della famiglia naturale e per la protezione della vita, dare la possibilità alle famiglie e alle donne in condizioni economiche non buone di portare avanti una gravidanza. È mio obiettivo anche proteggere la famiglia naturale fondata su una mamma e su un papà. Trovo aberrante l’educazione gender a scuola e il fatto che, fin dalla materna, si possano manipolare i bambini con testi e giochi per convincerli che, nel corso della vita, potranno scegliere loro se essere maschi e femmine. La famiglia è ciò che manda avanti l’Italia, quindi non si tocca! Mi ha molto colpito anche il discorso sull’ipersessualizzazione dell’infanzia: molti bambini possono rimanerne traumatizzati, finire nelle grinfie di persone non sane, cadere nel giro della pedofilia o del porno.
Altro punto fondamentale: l’utero in affitto. Io sono favorevole a politiche a favore della donna, quindi quest’idea femminista per cui “l’utero è mio e me lo gestisco io” va contro la dignità delle donne. Quello che ha fatto l’ex presidente [Nichi Vendola, ndr] della mia Regione d’origine, la Puglia, andando a prendersi in America con il suo compagno un bambino nato affittando un utero, è un commercio di vite».

Quali sono gli altri punti del suo programma elettorale?

«In Italia, c’è una crisi economica devastante, al punto che ogni tanto sentiamo di qualcuno che si suicida per i debiti. Siamo soffocati da questa Europa della burocrazia e delle banche, che fa soltanto l’interesse delle grandi lobby e delle multinazionali, dimenticandosi dei cittadini. Portare avanti politiche di protezione del Made in Italy, dei nostri prodotti, del nostro artigianato, della nostra agricoltura, significa portare avanti politiche a favore delle famiglie. Con le imprese che chiudono, con i lavoratori che vengono licenziati e le famiglie che diventano sempre più povere, servirebbero agevolazioni fiscali e imposte al 15% per le piccole e medie imprese. In Italia ci sono 5 milioni di poveri e dobbiamo preoccuparci di aiutarli: è giusto aiutare tutti ma dobbiamo ricordarci in primo luogo dei nostri poveri, che stiamo trascurando troppo. Una politica a protezione della nostra economia e dei nostri confini porta anche a proteggere la famiglia.
Non va poi dimenticato che, tra le nostre eccellenze, ci sono anche molti studenti, ragazzi in gamba che meritano di andare avanti. Non è giusto che, per frequentare l’università, per trovare un posto di lavoro e uno stipendio dignitosi, i nostri ragazzi siano costretti ad espatriare. All’estero ci sono molte più risorse per le famiglie ma anche da noi dovrebbe essere così. Come si può fare? Andando in Europa con la testa alta, mandando avanti la nostra economia, proteggendo i nostri confini e i nostri valori.
È molto importante anche difendere i nostri valori cristiani ed essere orgogliosi delle nostre radici cristiane. Nel 2013, quando ero consigliere al Municipio I di Roma, presentai e riuscii a far approvare una mozione in cui chiedevo il ripristino dei crocefissi nelle aule scolastiche. È un’attitudine troppo diffusa quella di riporre nel cassetto i crocefissi in nome della “tolleranza”, perché i nostri simboli e i nostri valori offenderebbero le altre religioni. Si tratta soltanto di rispettarli e di proteggere le nostre radici. È importante che i genitori sappiano che i nostri simboli sono lì per regio decreto del 1924 e la Corte Europea dei Diritti dell’Uomo, nel 2011, ha confermato questa tradizione. Abbiamo tutto il diritto di proteggere i nostri valori a testa alta. Ecco perché ho presentato la mia candidatura alle Europee».

Cosa significa, per lei, essere un medico e perseguire i principi della vita e della famiglia?

«Ho studiato medicina all’Università Cattolica e sono sempre stata molto vicina al mondo cattolico, portando avanti i suoi valori e applicandoli nella mia professione. Cerco sempre il bene dei pazienti, il benessere della persona fa parte della medicina e le persone devono essere in pace con il loro corpo e con la loro mente. La mia etica professionale mi sollecita a rispondere sempre al telefono alle mie pazienti, se mi prendo un impegno sono pronta a portarlo avanti per il bene della persona, nella sua totalità. Di fronte a patologie dei nostri tempi, come l’anoressia che sta diventando il male del secolo, anche a livello europeo è importante diffondere politiche per un’alimentazione e uno stile di vita sani».

Parlare di sanità oggi, significa avere a che fare con la problematica dei tagli alle spese sanitarie: cosa può fare la politica?

«La salute delle persone viene prima di tutto. Tagli alla sanità, liste d’attesa lunghissime, ospedali che chiudono (penso a quello che succede anche nel Lazio, con la giunta Zingaretti), sono tutti fenomeni a cui bisogna rispondere con una gestione diversa. La Lega, al momento, è l’unico partito vicino davvero alle famiglie, per difendere il punto di vista dei valori, della salute, dell’etica e dell’economia. È l’unica via di uscita e noi ci impegneremo per questo».

Luca Marcolivio

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