24/01/2024 di Giuliano Guzzo

Attivista trans abbandona comitato Oms. Si sta smuovendo qualcosa?

A distanza di oltre un mese, resta grande lo sconcerto suscitato dalla pubblicazione e dall’annuncio da parte dell’Organizzazione mondiale della Sanità, lo scorso 18 dicembre, del panel incaricato di sviluppare linee guida relative alla salute transgender. Parliamo d’un appuntamento, fissato per il mese prossimo – per la precisione dal 19 al 21 febbraio a Ginevra, presso la stessa sede Oms -, indetto per pervenire alla pubblicazione di linee guida su cinque frontiere assai delicate: quella della fornitura di cure – ormoni compresi - per l’«affermazione del genere»; quella della formazione medica, politiche sanitarie sempre per l’«affermazione del genere»; quella per garantire assistenza sanitaria per le persone trans e gender diverse che hanno subito violenza interpersonale basata sui loro bisogni; quella delle politiche sanitarie che sostengano un’assistenza «inclusiva di genere»; quella, infine, per il riconoscimento legale dell’identità di genere autodeterminata.

FERMIAMO LE LINEE GUIDA OMS SULLA TRANSIZIONE DI GENERE PER MINORI - FIRMA QUI!

Ad aggravare lo scenario legato a queste linee guida – contro cui Pro Vita & Famiglia ha già raccolto, con una petizione, oltre 30.000 adesioni – ci sono i nomi dei componenti del succitato panel, tra i quali figurano personalità estremamente di parte. Fra queste, svetta e non certo in positivo la canadese Florence Ashley, giurista e bioeticista “transfemminile”, la quale ritiene che il blocco della pubertà dovrebbe essere “offerto” a tutti, cosicché ciascuno possa decidere in quale genere identificarsi e procedere più facilmente con terapie ormonali ed interventi chirurgici, ossia con procedimenti dagli effetti devastanti e spesso irreparabili. Ebbene, rispetto a questo siamo in grado di dare una piccola buona notizia: Florence Ashley non sarà parte del team che scriverà le linee guida dell’Oms in questione.

Proprio così. La notizia circolata è che la bioeticista non possa aderire al panel per impegni concomitanti. Anche se così fosse, e cioè se tale assenza non sia determinata dalle proteste che stanno montando, è indubbio come questa defezione abbia un alto valore simbolico; non è un caso che Jamie Reed della Lgbt Courage Coalition – gruppo arcobaleno controcorrente e «preoccupato dello stato attuale della medicina di genere per bambini, adolescenti e giovani negli Stati Uniti e in Canada» - abbia colto la palla al balzo dell’uscita di scena della giurista per chiedere all’Oms di tornare sostanzialmente sui suoi passi. Una richiesta che non si può che sottoscrivere chiaramente, anche se forse è troppo ottimistica, conoscendo il pluridecennale orientamento ideologico dell’Organizzazione in questione.

Non solo. Come è noto, oltre tre quarti dei 21 membri inizialmente convocati per il panel sono attivisti transgender; ergo non sarà certo l’assenza o la presenza di un singolo, per quanto influente, a far cambiare gli equilibri. Ciò tuttavia non toglie, per tornare a noi, come il fatto che Florence Ashley non contribuirà a scrivere le linee guida dell’Oms relative alla salute transgender costituisca – pur nell’indubbia negatività complessiva di questa iniziativa – un dato che può fare tirare un piccolo sospiro di sollievo. Sempre che, ovviamente (ma questo non possiamo saperlo), non si tratti addirittura di uno stratagemma, da parte dell’Oms stessa, per provare a calmare le acque dell’ondata di critiche che stanno arrivando per le linee guida che si stanno approntando.

FERMIAMO LE LINEE GUIDA OMS SULLA TRANSIZIONE DI GENERE PER MINORI - FIRMA QUI!

Infatti anche il già citato gruppo guidato da Jamie Reed ha raccolto 11.000 sottoscrizioni contro questa iniziativa - la cui portata ideologica è chiara a chiunque non abbia i paraocchi – e anche la pur potente Oms non potrà non accusare le voci di protesta che, da settimane, si stanno levando affinché stoppi le annunciate linee guida.

 

 

Questo articolo e tutte le attività di Pro Vita & Famiglia Onlus sono possibili solo grazie all'aiuto di chi ha a cuore la Vita, la Famiglia e la sana Educazione dei giovani. Per favore sostieni la nostra missione: fai ora una donazione a Pro Vita & Famiglia Onlus tramite Carta o Paypal oppure con bonifico bancario o bollettino postale. Aiutaci anche con il tuo 5 per mille: nella dichiarazione dei redditi firma e scrivi il codice fiscale 94040860226.