Una settimana fa moriva Robert Edwards. Grandi titoli, grandi “coccodrilli”- termine giornalistico che sta per paginoni rievocativi sull’intera epopea e vita del papà della Brown, il copiatore del metodo bovino di procreazione. Che di metodo bovino si tratta. E quindi tra aperture di “prime” ed editoriali laudator tempori sui, nessuno ha osato scrivere e ricordare che dietro quei 5 milioni di vite provettate, il numero dei concepiti in vitro perduti abortiti mal riusciti scartati o azotati ha superato e di molto i 5 milioni di concepiti fabbricati dal nostro Nobel. 5 i milioni di vite perdute strappate e sacrificate loro stesse alla vita artificiale. Se non è aborto questo. Ché ben altro ci vuole per indorarci la pillola come, udite udite, la “scoperta” para-scientifica che amniocentesi e villocentesi non servano più. Troppo pericolose. Dopo anni di consigli bonari per “consigliere” l’ago nella pancia e l’angoscia del figlio “malato” down, adesso i nostri ginecologoni scoprono che basta un semplice test, un piccolo prelievo di sangue per conoscere trisomie e/o eventuali stati di benessere o malessere.
E allora perché continuare a fare terrorismo psicologico per rischiare di ammazzarlo in pancia? Con la diagnosi prenatale e un semplice prelievo, tremila donne incinte hanno già aderito all’iniziativa. Potranno sapere in anticipo se il loro bambino è sano o meno. Naturalmente cambia la tecnica non l’esecuzione qualora da quell’esame aggettivato dolce e senza stress quel puntino vivente dovesse risultare non troppo sano. Ma che volete farà la fine dei 5 milioni di Edwards. Puntino più puntino in meno. L’importante è che “oggi – come leggo con orrore vi e riporto trasecolato l’antilingua di Valentina Accorsio su La Stampa del 17 – oggi – proseguo nel riporto- la vera rivoluzione è l’affinamento delle tecniche di selezione dell’embrione “migliore”, quello che dà maggiori probabilità di attecchimento e che promette di porre fine alle gravidanza gemellari non dovute. Fino a poco tempo fa non c’era modo di sceglierlo l’embrione migliore, ma adesso, invece…” e già, adesso invece…adesso l’embrione lo si può subito scegliere, selezionare e se non va bene lo si può rifiutare e quindi gettare o azotare. Non è sempre aborto questo? Sul Foglio l’Arcivescovo di Ferrara Luigi Negri scrive al direttore: “Carissimo direttore, poiché mi trovo quasi sempre d’accordo con le tue posizioni dal punto di vista cultural-politico, mi permetto di farti avere delle osservazioni che sento assolutamente necessario scrivere…Mi sono chiesto se è giusto che noi continuiamo a tacere di fronte a posizioni culturali, sociali e politiche che affermano letteralmente che l’uomo è Dio… io non credo – prosegue il presule – che sia giusto che si possa continuare in un’equivoca tolleranza di posizioni che obiettivamente sono distruttive di una vita sociale autenticamente fondata su valori sostanziali e inderogabili…Di fronte alla proposta di una vita socio-politica ridotta a posizioni teoriche demenziali… io mi sento di dire con tranquillità che non è possibile essere cristiani e contemporaneamente appoggiare a qualsiasi livello posizioni e scelte che sono evidentemente in contrasto con la concezione della vita …” Finalmente parole chiare.
di Antonello Cavallotto