25/03/2020

Ai tempi del Coronavirus magicamente l’eutanasia non è assistenza sanitaria

Doveva venire un virus a mettere in ginocchio interi Paesi per farci capire che tutelare la Vita umana è una priorità improrogabile?

Citando un articolo di Expertisecentrum Euthanasie, la professoressa Assuntina Morresi, membro del Comitato Nazionale per la Bioetica, in un post su Facebook spiega che «La clinica olandese specializzata nel procurare eutanasia sospende le attività nell’emergenza del Coronavirus perché “Per quanto duro: l'assistenza all'eutanasia non può essere identificata come una priorità assoluta nell'assistenza sanitaria”».

Ma guarda un po’. Improvvisamente, la Vita viene riconosciuta come il primo di tutti i diritti persino dai sostenitori dell’eutanasia. «Nel tempo dell’emergenza, cambiano le priorità: salvare vite umane è prioritario anche rispetto a chi rivendica il diritto a interrompere la propria, di vita, e i sanitari, se devono rischiare, preferiscono farlo per curare altri, anziché per sopprimerli, nonostante le loro richieste (ma siamo sicuri che in questi tempi ce ne siano ancora a chiedere l'eutanasia?)», commenta Morresi.

Anche perché – diciamolo chiaramente – l’eutanasia non è e non può essere mai e in nessun caso “assistenza sanitaria”: nella migliore delle ipotesi è omicidio del consenziente (e se questa è la migliore delle ipotesi, immaginiamo le altre quanto possano essere “belle”).

Ora più che mai è necessario, piuttosto, sostenere la vita, specialmente quella dei più deboli, e dire a tutti i sofferenti di non gettare la spugna, perché qualcuno è con loro. E quando un malato, disabile, anziano o depresso che pensa all’eutanasia sente che qualcuno è con lui, normalmente cambia idea e vuol farsi aiutare a vivere, piuttosto che a morire.

L’eutanasia uccide la solidarietà e uccide le persone più vulnerabili della nostra società, quelle che, invece di ricevere le cure di cui hanno bisogno, vengono abbandonate alla “morte assistita”, come unica opzione, certamente più economica dell’assistenza sanitaria per vivere.

Il dramma dell’epidemia di Coronavirus sta facendo capire a tutti che la Vita è una priorità da tutelare e che chi soffre ha bisogno di qualcuno che lo aiuti a vivere e non a morire.

 

di Luca Scalise

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