04/04/2022

Aborto. L'appello dell'associazionismo europeo al presidente francese Macron

Pubblichiamo di seguito la lettera promossa da “One of Us” e firmata da oltre 105 tra organizzazioni e associazioni (tra le quali anche Pro Vita & Famiglia) e indirizzata al Presidente della Repubblica francese Emmanuel Macron sul tema dell’aborto, in particolare all’interno dell’Unione Europea, con riferimento alla proposta dello stesso presidente Macron di inserire l’aborto all’interno della Carta Europea dei Diritti Fondamentali.




Signor Presidente della Repubblica francese,

In questo periodo in cui l'Europa orientale è di nuovo in guerra, lei aspira a dimostrare l'importanza dell'unità dell'UE. Questa unità dell'Europa deve fare appello ai veri valori che hanno fatto la sua storia.

Eppure, all’inaugurazione della Presidenza francese dell'Ue, lei ha annunciato la sua volontà di inserire il diritto all'aborto nella Carta Europea dei Diritti Fondamentali. Forse si è sbagliato: un simile obiettivo non può che dividere e incatenare il destino dell'Ue.

Noi cittadini europei, firmatari della petizione ONE OF US (iniziativa di cittadini europei con quasi 1,9 milioni di firme), rifiutiamo questa proposta. Inoltre, le successive smentite dei governi e dei legislatori dei vari Stati membri sulla questione della vita sono sbalorditive.

Dovremmo, signor Presidente, ricordarle i trattati e le dichiarazioni nazionali, europei e internazionali a cui la Francia e gli altri Stati membri sono vincolati e che si oppongono direttamente a tale evoluzione? Come è possibile opporsi alla Dichiarazione Universale dei Diritti dell'Uomo del 1948, approvata dall'Assemblea Generale delle Nazioni Unite, la quale assicura il riconoscimento e l'applicazione universale del diritto alla vita e "della dignità inerente a tutti gli esseri umani", indistintamente se sono nati o in gestazione?

Ha dimenticato la Convenzione di Roma del 1950, ideata dai padri fondatori, per la salvaguardia dei diritti umani e delle libertà fondamentali che garantisce il diritto di ogni persona alla vita e l'impossibilità di infliggere la morte a qualcuno intenzionalmente?

Ha dimenticato che la Convenzione internazionale sui diritti dell'infanzia, adottata dall'ONU nel 1989, stabilisce che “il bambino [...] necessita di una protezione speciale [...], in particolare di un'adeguata protezione legale, prima e dopo la nascita”?

Come cedere alle pressioni delle lobby, ignorando questi testi di cui la Francia e l'Europa, entrambe da lei rappresentate, sono firmatari? Con quale prerogativa osa violare i diritti umani? Come dimenticare che l'aborto è la morte degli esseri umani? Come può pensare di imporre la mancanza di rispetto per la vita come principio unificante in tutti gli Stati membri?

Ogni stato deve proteggere la vita umana. Sì, la legge garantisce il rispetto dell'essere umano fin dall'inizio della sua vita. La depenalizzazione dell'aborto è secondaria rispetto al diritto alla vita: tutti questi testi che Francia ed Europa hanno firmato lo confermano. Il diritto alla vita è al primo posto tra i diritti fondamentali. Ignorarlo sarebbe paradossale e contro natura.

Non è necessario essere biologi per ricordarle che la vita umana inizia al momento del concepimento, all’unione dei gameti, e che non c'è differenza sostanziale ma solo una differenza di sviluppo tra lo zigote che compare subito dopo la fecondazione, il feto e il bambino appena nato? Biologicamente, è davvero una vita umana, un essere umano vivente.

Quindi sì, se necessario, diventeremo alternativamente filosofi, storici, biologi, ma anche fautori della vita per combattere questo fondamentale errore antropologico che consiste nel fare della distruzione della vita umana un valore. No, il crimine contro il nascituro non è un diritto da conquistare. D'altra parte, l'aborto ha profondamente scardinato i diritti umani, diritti fondamentali e universalmente condivisi.

L'aborto, se considerato come un valore, lascia migliaia di donne allo sbando ogni anno, senza alcuna alternativa all'interruzione della gravidanza. Sono quelle alternative alle quali l'Europa dovrebbe dare la priorità. Incoraggiandole a esercitare un diritto (l’) presentato come un'opportunità, la società le abbandona con la loro sofferenza e la ferita di aver fatto ricorso a questo atto che può anche distruggere e danneggiare la vita di queste donne.

Signor Presidente, durante la sua Presidenza dell'UE, le sue azioni devono essere sempre allineate al rispetto della dignità di ogni essere umano. Questo dà un limite oggettivo alla sua libertà e al suo potere. Noi cittadini europei vorremmo poter contare sulla democrazia in modo che i nostri rappresentanti non strumentalizzino il potere che detengono, per imporre un'ideologia mortale contro la nostra coscienza e qualsiasi processo democratico.

Altrimenti ci mobiliteremo, perché proteggere i più vulnerabili non è un'opzione. È un imperativo. Vogliamo costruire un'Europa veramente umana.

Ci auguriamo che ascolterà le nostre voci.

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