08/11/2016

Aborto forzato in Cina. Sei incinta? «Ti troveremo»

Una famiglia cinese è scappata e vive nascosta alle autorità per sfuggire all’aborto forzato.

I nostri lettori probabilmente sanno bene che la trasformazione della politica del figlio unico in politica dei due figli non ha cambiato nulla nel sistema cinese di vessazione, coercizione e brutale violenza che caratterizza da 70 anni la dittatura del Partito Comunista Cinese (ne abbiamo parlato diverse volte, per esempio qui).

Da ultimo anche la BBC ha trasmesso un report intitolato «I bambini proibiti in Cina sono ancora un problema» che conferma come l’aborto forzato resti una minaccia per donne incinte senza permesso.

Il corrispondente della BBC, infatti, ha intervistato un padre di famiglia che si sta nascondendo con i suoi perché sua moglie ha appena dato alla luce il loro terzo figlio.  Il governo locale costringe le donne a marcare visita ogni tre mesi. Se non si fossero nascosti, li avrebbero obbligato ad abortire.

Se la famiglia verrà individuata, ora che il bambino è nato, sarà condannata a pagare una multa che può equivalere a dieci volte il loro stipendio annuale. Eppure quel padre – per quanto preoccupato – dice: «Quando guardo il nostro terzo bambino sono felice».

Reggie Littlejohn, Presidente dell’organizzazione Women’s Rights Without Frontier con il dissidente cieco Chen Guangcheng continuano  a denunciare la pratica dell’aborto forzato in Cina: «Il corpo delle donne è nelle mani dello Stato».

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Per saperne di più, avendo lo stomaco per leggere certe cose, resta fondamentale questo libro di Harry Wu che anni fa è stato tradotto in italiano dalla nostra direttrice editoriale, Francesca Romana Poleggi

Il bello (si fa per dire)  è che il giornalista della BBC ha visitato l’ufficio della pianificazione familiare della zona, dove il funzionario intervistato ha candidamente ammesso che qualche sua collega ha rapito, trascinato e operato forzatamente qualche donna, ma prima accadeva più spesso, adesso da 10 anni, non accade quasi più.

Un’altra giornalista  della BBC, che ha finto di essere incinta senza permesso, ha avuto conferma della situazione allucinante in cui si trovano le donne cinesi: minacce, multe così salate (10 anni di stipendio) che equivalgono alla costrizione all’aborto, frasi tipo: «Ti troveremo sicuramente e ti persuaderemo ad abortire».

La storia di questa coppia coraggiosa che si nasconde deve essere resa nota al mondo intero. L’unico sistema per salvare la vita di queste persone è sollevare la pressione dell’opinione pubblica internazionale, anche se – quando c’è di mezzo la Cina – capita spesso che i soliti paladini dei diritti umani siano un po’ distratti, evidentemente in altre faccende affaccendati.

Redazione

Fonte: Laogai Research Foundation


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contro l’inerzia delle autorità di fronte alla mercificazione delle donne e dei bambini

 

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