13/05/2016

Aborto con RU486: in un video, la verità

Anthony Levatino, prima di diventare un ginecologo obiettore, non era nuovo all’aborto: ha infatti compiuto con le proprie mani circa 1.200 ‘interruzioni volontarie di gravidanza’.

Oggi però è diventato un testimonial pro-life e, in un video prodotto da Live Action, ha deciso di raccontare al pubblico americano le sofferenze che il bambino subisce durante un aborto chimico, tramite la pillola assassina RU486.

Per eliminare il “fastidio” di un figlio, la donna deve prendere nell’arco di tre giorni due diverse ‘pillole’: il Mifepristone prima e il Misoprostol dopo.

Un video, quello di Levatino, che viene distribuito, non a caso, proprio a ridosso dell’annuncio, da parte dell’amministrazione Obama e della Food and Drugs Administration (FDA), di allargare ulteriormente le maglie della regolamentazione dell’aborto chimico, con tutti i rischi che ne conseguono per la salute delle madri (una decisione di cui avevamo parlato qui).

Il video del dottor Levatino dimostra che prendere una pillola abortiva non è esattamente come assumere un’aspirina. In particolare, l’ex medico descrive attraverso delle animazioni mediche accurate, come la RU486 uccide lentamente il bambino che si sta sviluppando nel grembo della madre, privandolo dei nutrienti di cui ha bisogno per sopravvivere, facendolo morire letteralmente di stenti in pochi giorni. Il Mifepristone, infatti, inibisce la produzione di progesterone, lasciando il bambino morire di fame nell’utero della madre.

L’effetto di questa prima pillola può essere annullato se viene somministrato in dosi massicce il progesterone, consentendo di riattivare la ‘comunicazione’ tra la madre e il bambino. Come scrivevamo, già nel 2007 un team di ricercatori aveva scoperto questo un vero e proprio ‘antidoto’ (senza effetti collaterali per mamma e bambino) a questa prima pillola. Recentemente, è stato creato un sito cui le donne possono rivolgersi e, nel contempo, alcuni governatori ‘illuminati’ (nel Sud Dakota,  in Arizona e in Arkansas) si stanno muovendo per fare in modo che le donne siano maggiormente informate sul metodo d’azione e sui pericoli della RU486.

Dopo circa 24-48 ore dall’assunzione del Mifepristone, la donna deve assumere una seconda pillola: si tratta del Misoprostol, che innesca le contrazioni uterine per espellere il bambino oramai morto: si tratta di un vero e proprio parto, con l’aggravante che la donna non sa quando avverrà (le variabili temporali differiscono di giorni, non di ore!) e, soprattutto, dove avverrà e come.

Dal video si comprende bene che la procedura non è così semplice come viene descritta: questo processo può essere infatti molto doloroso e l’emorragia può essere molto intensa; essa può durare in media dai 9 ai 15 giorni, ma può arrivare a protrarsi anche per un intero mese o richiedere l’ospedalizzazione della donna.

Gli effetti collaterali collegati all’assunzione della RU48 sono, inoltre, molteplici, e possono arrivare fino a quello, estremo, di provocare la morte della madre.

La pillola abortiva, quindi, non interrompe magicamente una gravidanza, come le case farmaceutiche e tutti coloro che guadagnano su questa vera e propria industria vogliono farci credere. Ma, al contrario, uccide brutalmente un bambino e mette in serio pericolo anche la salute, sia fisica (anche in Italia), sia psichica, della madre.

Pubblichiamo qui sotto il video, che presenta delle immagini forti: è riservato ad un pubblico adulto.

Anastasia Filippi


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