È gravissimo che in un seggio elettorale di Genova sia stato esposto un cartello con la bandiera del movimento Lgbtq, un simbolo dal valore chiaramente politico, con una scritta inneggiante le identità “trans” e “non binarie”. Si tratta di un’azione ideologica potenzialmente capace di influenzare e orientare il voto dei cittadini in aperta violazione della legge 212/1956 che vieta l’esposizione di simboli politici all’interno del seggio elettorale e anche con la norma approvata da poco ma non ancora in vigore, e quindi inapplicabile, che elimina la distinzione per sesso nei registri elettorali. Inoltre, quanto scritto sul cartello (“Questo è un seggio accessibile, inclusivo e rispettoso delle identità trans e non binarie”) è in contrasto non solo con la biologia ma con la stessa normativa italiana, che - anche con la legge 164/1982 riguardante la rettificazione dell'attribuzione di sesso - non prevede nessun tipo di “terzo sesso” né una categoria “non binaria”, ma solo e comunque le identità maschili e femminili. Chiediamo l’intervento della Procura della Repubblica per accertare i fatti e verificare le responsabilità di chi ha assunto questa decisione totalmente ideologica e arbitraria.
Così in una nota Pro Vita & Famiglia Onlus sull’esposizione di cartello con una bandiera arcobaleno Lgbtqia+ esposto all'interno del seggio elettorale n.27 di Genova, presso l’Istituto scolastico di Via Branega 10.