05/05/2023

A Bologna si parla pubblicamente di sesso a bambini di 6 anni. Pericolosa deriva ideologica

A Bologna in data 6 Maggio 2023 l'associazione "Cargomilla" metterà in scena nel cortile di Porta Pratello, in uno spazio pubblico, un «dibattito aperto rivolto a persone a partire dai 6 anni», per parlare di sesso. Parteciperanno vari esperti, tra cui alcuni legati al Cassero Lgbt center. Francesco Perboni, referente locale di Pro Vita & Famiglia commenta così l’iniziativa: «A 6 anni, e nell'età prepuberale, i bambini andrebbero tutelati e accompagnati in un percorso di crescita sano ed equilibrato, che protegga la loro innocenza e che tenga conto dei giusti tempi pedagogici. L'educazione sessuale è un tema delicato da affrontare prima di tutto in famiglia; uno spazio pubblico certamente non è adatto, e certamente non lo è neanche il tema per dei piccoli bambini di 6 anni, specialmente se lasciato in mano agli "esperti" ideologi del Cassero. Lo Stato deve riconoscere che sono i genitori, in capo a cui sta il primato educativo sui figli, i primi e fondamentali educatori su questo tema, e smettere di finanziare queste associazioni, come il Cassero, che portano avanti iniziative del genere».

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A fargli eco Matteo Di Benedetto consigliere comunale della Lega a Bologna, che sottolinea: «La domanda per l'associazione, per il Comune e per gli esperti è semplice: come potete pensare che il tema del sesso interessi ai bambini di 6 anni? A quell'età i bambini non hanno le strutture mentali, fisiche e psico-emotive, né l'interesse per affrontare certi temi. A 6 anni più che educare, quello che potete fare, e forse volete, è indottrinare i bambini, per plasmarli secondo una determinata visione ideologica». Il consigliere Di Benedetto prosegue: «Tentativi di sperimentazione e indottrinamento sui bambini sono quanto di più sbagliato e pericoloso si potrebbe fare, perché invece che persone, con diritti da tutelare e proteggere, li si considera come oggetti di cui disporre, da plasmare secondo la propria visione della realtà, sono le più classiche manifestazioni di inclinazione al totalitarismo. I bambini vanno tutelati nella loro innocenza, rispettando i tempi naturali della loro crescita e del loro sviluppo. Condanniamo e denunciamo con forza - conclude - queste attività indottrinanti e disumane che emergono dal tessuto progressista di Bologna e chiediamo al Sindaco di fare altrettanto».

 

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