28/12/2022 di Gloria Callarelli

40 giorni per la Vita, monsignor Suetta: «Contro l’aborto congiura del silenzio»

Parte oggi, nella festività dei Santi Martiri Innocenti, “40 giorni per la Vita”, l’evento di preghiera, testimonianza e carità a favore della vita nascente che si concluderà domenica 5 febbraio in occasione della Giornata per la Vita indetta dalla Conferenza Episcopale Italiana. Le iniziative si dislocheranno tra le località di Sanremo-Ventimiglia e la provincia di Bergamo con la benedizione di monsignor Antonio Suetta, vescovo proprio della Diocesi di Ventimiglia-Sanremo. A lui abbiamo rivolto alcune domande sul progetto giunto alla seconda edizione.

Monsignor Suetta oggi inizia il percorso di preghiera e informazione denominato “40 giorni per la vita” che si concluderà a febbraio. Più di un mese di eventi dedicati alla vita. Può spiegare perchè è importante questa manifestazione?

«E’ importante innanzitutto perché il rispetto della vita in generale e il contrasto all’aborto sono tematiche contro le quali è organizzata una congiura del silenzio. Si dà abbondante voce a tutti coloro che sono favorevoli e propagandano l’aborto e gli aspetti simili all’interno del percorso della persona, vedi l’eutanasia. Idee propagandate come fossero diritti: dritti civili, individuali della persona, cosa che non è corretta dal mio punto di vista. E in tutto questo non viene dato altrettanto spazio a chi è credente o a chi magari non è credente ma porta comunque ragioni contrarie. Anzi: tutto il discorso dell’importanza della vita è emarginato dai maggiori media, dai social. La nostra iniziativa si colloca in questa precisa necessità. Prima ancora, poi, la convinzione di supportare l’iniziativa e i valori alla base di essa con la preghiera. Non dimentichiamo, infatti, che è soprattutto un’iniziativa di preghiera».

Che è certamente la forza di questa manifestazione…

«Indubbiamente la forza è sulla preghiera e sull’ascolto della parola di Dio. Naturalmente accanto all’aspetto spirituale è presente quello formativo: sono previste infatti conferenze, incontri. Per quanto riguarda il coinvolgimento delle persone che hanno aderito siamo sulla strada giusta: non è tanto la propaganda dei grandi  sistemi di pubblicità a dare ragione a un evento così profondo, che come dicevamo hanno tutto l’interesse a tenere in soffitta, quanto piuttosto il passaparola che si crea all’interno della comunità. L’anno scorso abbiamo ricevuto molti messaggi di interesse: quest’anno grazie a Pro Vita e Famiglia abbiamo anche la possibilità di un sito dedicato: cerchiamo con internet di diffondere la buona prassi della preghiera».

Crede che la società di oggi sia pronta per comprendere l’importanza del messaggio che l’evento vuole trasmettere?

«Credo che la società di oggi abbia piuttosto molto bisogno di un evento del genere. Oggi la decadenza della società si vede sotto molte forme: a partire dalla denatalità a tutto il vuoto educativo, emotivo, sentimentale che constatiamo. Mentre alcuni aspetti sembrano essere esasperati, molte persone vivono in uno stato di solitudine che si fa sentire nonostante i mezzi a disposizione, da un punto di vista materiale, siano magari oggi molto più alla portata di tutti. Ma quando c’è un vuoto nell’anima, una mancanza di vita spirituale, tutto questo si riverbera sulla vita quotidiana con un senso di fatica che a cascata va a inficiare la morale e la routine della società stessa. Senza vera pace, quella del cuore intendo alla luce della legge di Dio, non si può costruire nulla di solido e di valido. Per questo eventi di questo tipo sono importanti: per far capire a quante più persone possibili la necessità di un itinerario di vita siffatto».

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