01/12/2017

1° dicembre: prevenzione e lotta all’AIDS

In occasione della Giornata Mondiale della Prevenzione e della Lotta contro l’AIDS, l’ANSA comunica dati non molto incoraggianti: “Nel 2016 sono state registrate 3.451 nuove diagnosi di infezione di AIDS: si è quindi osservata una lieve diminuzione sia nel numero delle diagnosi sia nell’incidenza, ma il calo è minore tra i giovani sotto i 25 anni. «l’Italia è al 13/mo posto in Ue. Il problema, ha detto il ministro della Salute Beatrice Lorenzin, è “la diminuita percezione del rischio soprattutto tra i ragazzi”».

Il problema è anche che una buona parte degli infetti non sa di esserlo perché non si cura di fare gli esami del sangue dopo rapporti a rischio.

Ed è ancor più problematico il fatto che la cultura dominante continua a proporre come modello persone che conducono una vita sessuale sregolata e promiscua – come fosse essa stessa il senso della vita: quindi il rischio viene del tutto sottovalutato.

Infine, nessuno si cura di mettere in guardia dallo stile di vita promiscuo che porta il contagio le persone più a rischio, i maschi che hanno rapporto con altri maschi. Questa è vera omofobia...

Per chi volesse leggere dati recenti sul contagio di malattie sessualmente trasmissibili tra gli uomini può vedere questo post della dottoressa De Mari.

A proposito dell’AIDS spiega:« Gli omosessuali hanno un rischio di contrarre l’AIDS 19 volte più alto del resto della popolazione, e in questo gruppo i contagi stanno ”esplodendo”. Lo affermano le nuove linee guida dell’Oms, che per la prima volta consigliano ai gay di assumere i farmaci antiretrovirali come forma di prevenzione. Constatiamo una esplosione dell’epidemia in questo gruppo a rischio – ha affermato Gottfried Hirnschall, che dirige il dipartimento Hiv dell’Oms – soprattutto per un abbassamento della guardia dal punto di vista della prevenzione». Lo scorso maggio le autorità sanitarie statunitensi avevano consigliato i farmaci a tutti i gruppi a rischio, sulla base di studi che indicano che una pillola al giorno unita al preservativo abbassa il rischio del 25%. “Se gli omosessuali seguissero questa profilassi – sottolinea il comunicato dell’Oms – si potrebbero evitare un milione di nuovi contagi in dieci anni”».

Redazione


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