19/09/2014

Romanzo Sei come sei – “Non siamo omofobi, solo cristiani”

Non si placa la polemica attorno al romanzo ” Sei come sei ” contenente descrizioni di scene omosessuali pornografiche letto alle classi del liceo romano Giulio Cesare. All’apertura delle lezioni un gruppo di studenti aderenti a Lotta Studentesca hanno manifestato all’esterno dell’istituto scolastico per dimostrare la propria contrarietà a questi percorsi omosessualisti nelle scuole.

Il Corriere della Sera riprende la notizia, ricordando anche la denuncia che ProVita ed i Giuristi per la Vita hanno presentato a riguardo.

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ROMA – «Non siamo omofobi, vogliamo solo far rispettare i valori cristiani, ovvero la famiglia tradizionale, formata da padre, madre e figli. E’ solo su questo modello che vogliamo basare il futuro della nostra nazione». Lo strascico della polemica che in aprile aveva accompagnato la decisione di alcuni professori del liceo Giulio Cesare di introdurre nel programma la lettura del libro di Melania Mazzucco « Sei come sei », protagonista una bimba di 11 anni, figlia di due papà, ha scavalcato persino le vacanze estive. Tra fumogeni gialli e bandiere, una piccola delegazione di studenti di Lotta Studentesca si è riunita davanti allo storico liceo della capitale in segno di protesta contro le accuse di omofobia che erano state rivolte nei loro confronti dopo la manifestazione dell’ aprile scorso in cui avevano esposto lo striscione «Maschi selvatici non checche isteriche».

Contenuti «troppo espliciti»
«Stiamo continuando la protesta iniziata alla fine dello scorso anno per esprimere il nostro dissenso nei confronti della decisione di alcuni docenti di questo istituto di sottoporre, agli alunni delle classi del ginnasio, la lettura del romanzo “ Sei come sei ”: nel libro vengono trattati argomenti che riguardano l’omosessualità in modo fin troppo esplicito – spiega Gian Lorenzo Comandini, studente del liceo – il nostro slogan è stato frainteso: si tratta di una citazione dal libro Maschi selvatici dello psicoanalista Claudio Risè. Nel libro l’autore sostiene infatti che una delle cause principali delle nevrosi dell’uomo moderno sia l’aver perduto il contatto con il proprio lato selvatico, istintuale. Per questo abbiamo deciso – ha concluso Comandini – di donare alla nostra preside il libro di Risè, per far capire che non siamo omofobi, stiamo solo cercando di far rispettare i valori cristiani.

 

Docenti denunciati
Per i due insegnanti che avevano proposto il romanzo della Mazzucco nel programma «Invito alla lettura», era scattata una denuncia alla Procura della Repubblica da parte dei presidenti delle associazioni «Giuristi per la Vita» e «Pro Vita» Onlus, perché «gli allievi sono stati obbligati a leggere un romanzo a forte impronta omosessualista, alcuni passi del quale rivelano in realtà un chiaro contenuto pornografico». Per la preside Ricciardi invece, si era trattato di polemica strumentale: «E’ un bel libro scritto da un’autrice italiana pluripremiata e un testo che affronta temi importanti come l’omosessualità, già emerso in passato tra gli studenti e molto sentito, soprattutto dopo i suicidi di alcuni ragazzi gay».
Dopo la lettura c’era stato il dibattito con le classi. E poi il compito in classe: scrivere un saggio breve partendo dalla frase di papa Francesco «chi sono io per giudicare?».

Flavia Fiorentino

Fonte: Corriere della Sera – Ed. Roma

 

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