11/12/2017

Vita che vince l’aborto: non solo Gianna Jessen. Ma...

Gianna Jessen è certamente la più nota persona sopravvissuta all’aborto, qui in Italia.

Ma anche Melissa Ohden (nella foto), e Claire Culwell, e tante altre persone di cui abbiamo parlato diverse volte, per esempio qui, sono attiviste pro vita che danno una testimonianza analoga.

Viola , durante il suo ultimo ciclo di conferenze in Italia. a novemvre, ha incontrato la Gianna Jessen. (Foto: la Nuova Bussola Quotidiana) dell
Viola , durante il suo ultimo ciclo di conferenze in Italia, a novembre, ha incontrato la Gianna Jessen. (Foto: la Nuova Bussola Quotidiana)

Recentemente la Nuova Bussola Quotidiana ci ha raccontato dell’incontro della Gianna Jessen con la piccola Viola, di 3 anni, sopravvissuta rocambolescamente a un tentativo di aborto farmacologico fatto dalla madre a gravidanza troppo avanzata.

Infatti,  i bambini che sopravvivono all’aborto (tardivo) sono molti di più di quanti si possano immaginare.

Purtroppo però la maggior parte di loro non è qui a dare la propria testimonianza, perché questi piccoli vengono spesso lasciati morire di freddo e di incuria sui tavoli operatori o tra i rifiuti ospedalieri, o vengono “terminati”, soffocati: un tempo si faceva quando la gatta di casa faceva troppi micetti e magari alcuni erano evidentemente malati. Oggi, i piccoli degli animali sono tutelati e protetti molto meglio dei cuccioli d’uomo...

In Australia, per esempio, è stata denunciata la morte per incuria di 27 bambini nati vivi dopo l’aborto, la scorsa settimana. Anche se la legge prevede che venga prestata loro assistenza e cura. Nick Goiran, un politico di laggiù, ha presentato una petizione per chiedere un’indagine sulle morti di quei  bambini.

Goiran sostiene che il Dipartimento (=ministero) della Salute si rifiuta di produrre i dati ufficiali sulla morte dei piccoli sopravvissuti. Egli sospetta che le ragioni della mancanza di dati e di rapporti su questo argomento pietoso deriva dal fatto che si metterebbe in evidenza la crudeltà dell’aborto (tardivo), che è permesso anche quando il bambino è in condizioni compatibili con la vita extrauterina.

E purtroppo ciò avviene dappertutto: in Canada, sono stati rilevati 216 bambini sopravvissuti all’aborto e lasciati morire senza cure tra il 2000 e il 2012. Dal 2000 al 2009, erano 491. Ma è difficile raccogliere i dati, perché dappertutto in queste circostanze l’omertà regna sovrana. Negli Stati Uniti tra il 2003 e il 2014, sono stati tra 376 e 588 morti registrati come sopravvissuti all’aborto.

Anche in Italia, dove la legge obbligherebbe alla cura dei piccoli sopravvissuti all’aborto, si sono rilevati (a Firenze e a Rossano Calabro) dei casi analoghi.

Ci duole anche ricordare che la CEDU – che dovrebbe avere a cuore i diritti umani – si è rifiutata di pronunciarsi riguardo la tutela di questi piccoli umani, nati vivi, ma che evidentemente non hanno diritti.

Redazione

Fonte: Life Site News


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