04/07/2019

USA: Democratici bocciano legge a favore di sopravvissuti all’aborto

Per la sessantasettesima volta, la Camera dei Deputati statunitense ha bocciato il Born Alive Abortion Survivors Protection Act, progetto di legge con l’obiettivo di offrire cure e trattamenti ai bambini sopravvissuti all’aborto. Decisiva, come in tutte le occasioni precedenti, la contrarietà dei Democratici, secondo i quali non è possibile alcun accordo bipartisan in grado di portare il progetto di legge al voto. In altre due occasioni il medesimo testo era stato bocciato in Senato.

Al deputato repubblicano Jack Bergman, che aveva chiesto il consenso unanime alla possibilità di tornare a votare, è stato tolto il microfono in aula. Tom Cole, anch’egli parlamentare repubblicano, ha proposto un emendamento per trattenere i fondi a qualunque ente medico che non garantisca le cure ai sopravvissuti all’aborto. Tutti i repubblicani hanno votato a favore dell’emendamento, così come tutti i democratici hanno votato contro, a eccezione del texano Henry Cuellar.

Lo scorso aprile, i repubblicani Steve Scalise e Ann Wagner hanno presentato una petizione per sollecitare la speaker della Camera, Nancy Pelosi, a fissare un voto. Finora 201 parlamentari hanno firmato, tra cui tre democratici: un numero insufficiente, quindi, per raggiungere la maggioranza necessaria per portare il progetto di legge al voto.

Da parte sua, la deputata Cathy McMorris Rodgers, ha avanzato la possibilità di far firmare la petizione ad almeno 218 parlamentari, al fine di bypassare l’ostilità della speaker della Camera: se tutti i repubblicani la firmeranno, avranno ancora bisogno di almeno 21 democratici che facciano altrettanto. «Negli anni passati, il progetto di legge è passato all’unanimità in Senato. Viene quindi alla luce la posizione estrema che la sinistra sta assumendo, con i Democratici che rigettano la possibilità di proteggere i bambini sopravvissuti agli aborti», ha dichiarato la deputata repubblicana.

La speranza della McMorris è che i Democratici possano cambiare idea, apprendendo dei sondaggi che indicano la forte contrarietà degli americani all’infanticidio, compresi molti pro choice. Al tempo stesso, sappiamo bene che gli aborti non sono necessari per tutelare la salute delle donne, anzi hanno conseguenze gravi sia per il loro fisico che per la loro psiche, di cui anche qualche femminista non accecata dall’ideologia comincia ad accorgersi (avete visto Il Grande Silenzio? Richiedetelo a [email protected]).

Un ulteriore sondaggio mostra una crescita del 17% delle posizioni pro life, dopo che i Democratici hanno iniziato a sostenere l’aborto alla nascita e l’infanticidio a livello nazionale.

Il Born Alive Abortion Survivors Protection Act, introdotto dalla repubblicana Ann Wagner, assicura al bambino sopravvissuto all’aborto, le cure riservate a qualunque altro neonato. Il progetto di legge, inoltre penalizza i medici che lasciano morire questi bambini o che, intenzionalmente, li sopprimono.

Tutti i senatori democratici che correranno per le primarie presidenziali, hanno votato contro il progetto di legge. Tra questi: Bernie Sanders, Kamala Harris, Cory Booker, Elizabeth Warren, Kristen Gillibrand e Amy Klobuchar.

Il presidente Donald Trump, al contrario, si è espresso contro l’infanticidio in due tweet, affermando che lasciar morire dopo un aborto fallito non è nient’altro che un’«esecuzione» di bambini.

Luca Marcolivio

Fonte: LifeNews

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