25/04/2019

Una firma per la Famiglia, il manifesto di Pro Vita & Famiglia per i candidati alle amministrative

In vista delle prossime elezioni comunali Pro Vita & Famiglia ha redatto e diffuso un Manifesto per la Famiglia rivolto a tutti i candidati alle amministrative che decideranno di sottoscriverlo.

Le richieste presenti nel documento sono molto chiare e prendono spunto sia dalla Dichiarazione Universale dei Diritti Umani, sia dalla nostra Costituzione.

Partendo dalla premessa che «la famiglia è il nucleo naturale e fondamentale della società e ha diritto di essere protetta dalla società e dallo Stato», come afferma la Dichiarazione Universale dei Diritti Umani all’art. 16 e da quanto stabilito dalla nostra Costituzione all’art. 29, secondo cui «la Repubblica riconosce i diritti della famiglia come società naturale fondata sul matrimonio»; nel manifesto, si invita il candidato che si impegna a firmare il documento, qualora venisse eletto, a «favorire e promuovere la famiglia quale società naturale fondata sul matrimonio tra un uomo e una donna, naturalmente orientata all’accoglienza e alla protezione dei figli, in particolare offrendo servizi per incentivare la formazione di nuove famiglie e la piena realizzazione della paternità e della maternità».

Inoltre, nel rispetto della Dichiarazione Universale dei Diritti Umani (art. 26, c.3) che stabilisce che «i genitori hanno diritto di priorità nella scelta del genere di istruzione da impartire ai loro figli» e della Convenzione Europea dei Diritti Umani all’art. 2 secondo cui  «lo Stato, nell’esercizio delle funzioni che assume nel campo dell’educazione e dell’insegnamento, deve rispettare il diritto dei genitori di assicurare tale educazione e tale insegnamento secondo le loro convinzioni religiose e filosofiche»; si chiede al candidato firmatario di preservare il diritto della famiglia alla libertà educativa, «in particolare per quanto riguarda corsi, progetti e ogni altra attività svolta nelle scuole sui temi della sessualità e dell’affettività», impegnandosi a «non finanziare né sponsorizzare progetti per le scuole fondati sulle teorie di genere», tanto più a prodigarsi per interrompere o evitare l’adesione «dell’amministrazione a qualsiasi forma di partecipazione a programmi politici o sociali (come la Rete RE.A.DY) che si fondino sulla diffusione dell’ideologia gender e sulla attuazione dell’agenda Lgbt».

Insomma un impegno serio e sistematico per tentare di fermare la deriva antropologica e culturale oggi in atto e che richiede il lavoro di gente davvero motivata, capace di portare avanti una battaglia “politicamente scorretta” secondo la mentalità di certa politica ma che un intero popolo, come hanno dimostrato i numeri impressionanti dell’ultimo Family Day, chiede a gran voce.

Scaricare qui il Pdf del Manifesto per la Famiglia

Le sottoscrizioni del Manifesto possono essere inviate al seguente indirizzo:
[email protected]

Redazione

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