26/05/2023 di Fabrizio Cannone

Trans molesta scolaresca e poi viene picchiato dalla polizia. L’ipocrita strumentalizzazione della Sinistra

La stampa sta ancora parlando di un triste episodio di cronaca, di quelli che non mancano mai, e che anzi sembrano in vertiginosa ascesa, negli ultimi tempi.

Secondo la ricostruzione i fatti sarebbero questi: alle 8:15 di mercoledì 24 maggio, alcuni genitori avrebbero hanno segnalato alla polizia municipale, la «presenza di un transessuale» nei pressi della scuola Casa del Sole, frequentata dai loro figli, in via Giacosa a Milano.

L’uomo, che alcuni siti web e certi quotidiani hanno chiamato “donna” - e già questo è un segno della loro obiettività - si sarebbe aggirato nei pressi della scuola «con fare definito come molesto». In ogni caso la polizia lo avrebbe trovato «seminudo e alterato»

La Polizia municipale, accorsa sul luogo, avrebbe avuto serie difficoltà nell’identificazione e nell’arresto perché, come riporta La Verità, il soggetto avrebbe opposto resistenza agli agenti, e “sputato verso di loro, affermando di essere sieropositivo».

Il trans, A. N. di anni 41 e di origini brasiliane, avrebbe poi colpito con un calcio violento un agente, causandogli una prognosi di 15 giorni. Quindi avrebbe tentato una fuga disperata e sarebbe stato infine bloccato dagli agenti, con l’uso, secondo il sindacalista Daniele Vincini, di un “distanziatore” e di uno spray. Il tutto per assicurarlo alla giustizia ed evitare la commissione di reati ai danni dei bambini poco distanti.

Un video realizzato da alcuni studenti dell’Università Bocconi mostrerebbe poi, per quanto riguarda il momento dell’arresto, l’uso di violenza e manganellate da parte delle polizia e la Procura di Milano avrebbe in tal senso aperto un fascicolo contro gli agenti. Mentre il sindaco Sala ha subito chiesto una relazione alla polizia e «scaricato gli agenti», spostandoli già ai servizi interni, a causa della modalità usata nell’arresto.

Proprio la politica si è già divisa tra “innocentisti” e “colpevolisti” a proposito del comportamento degli agenti. Ovviamente non è certo impossibile che dei poliziotti possano sbagliare o esagerare – anche arrivare ad abusare del loro poter - nell’opera, assolutamente legittima, di tutelare la sicurezza e arrestare chi turba l’ordine pubblico.

La persona rea di molestie e che è stata infine arrestata, a tal proposito ha poi dichiarato, intervistato da Repubblica, che forse denuncerà gli agenti, anche se «ha paura» di eventuali ripercussioni o vendette, mentre l’Ambasciata del Brasile gli ha subito offerto assistenza legale. Lo stesso A.N. ha inoltre dichiarato che, al momento dell’arresto, «era molto agitata» a causa di liti con altri sudamericani, ma «non nuda». Mentre altre fonti asseriscono che il trans avrebbe mostrato i genitali (maschili…) ai bambini della scuola.

I comportamenti di entrambe le parti – tanto di chi ha tentato di molestare, quanto degli agenti che hanno usato violenza nel procedere all’arresto – sono vergognosi e vanno immediatamente perseguiti da chi di dovere, senza scusante o attenuante alcuna. In ogni caso troviamo indecenti i commenti di alcuni politici i quali, al seguito di Vladimir Luxuria, hanno di “transfobia”, con il palese intento di strumentalizzare l’intera vicenda. E hanno giudicato il modus operandi dei poliziotti di particolare gravità perché «è una donna a essere stata picchiata». In tal senso si è espresso Pierfrancesco Majorino, candidato del Pd alla regione Lombardia, che trova «disgustose» le manganellate date «a una donna».

Cosa c’entra questo con l’intera vicenda? Cosa cambia essere uomini, donne, trans? Non dovrebbe cambiare nulla, siccome se una persona – chiunque sia - molesta dei bambini è sempre sbagliato, così come se dei poliziotti abusano del loro potere nei confronti di una persona – appunto, chiunque sia – è sempre sbagliato.

Porre tali quesiti può apparire banale retorica, ma quando la cosiddetta “identità di genere” diventa il primo dei valori da tutelare e il primo criterio dell’identità personale, allora è possibile che ci siano dei cittadini da rispettare e da proteggere più degli altri. E questo, ovviamente, è inammissibile.

Ha ragione quindi il giornalista Boni Castellane, nel notare che da un lato tutti vorrebbero che l’ordine pubblico sia garantito, dall’altro ci si scandalizza troppo facilmente per l’uso della forza da parte degli agenti «i quali sarebbero autorizzate solamente a prenderle». Ma come si fa a bloccare il ladro, il teppista, il borseggiatore e chiunque metta a rischio la tranquillità e l’ordine pubblico?

Se c’è stato un eccesso di zelo nell’uso della forza, ciò va condannato. Ma l’orientamento sessuale o la sessualità del soggetto non è una aggravante, come invece suggeriscono alcuni che negano l’uguaglianza dei cittadini davanti alla legge.

 

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