23/06/2020 di Manuela Antonacci

Tiziano Ferro e il suo compagno vogliono un figlio con il “fostering”

Il cantante Tiziano Ferro non ha mai nascosto il desiderio di avere un figlio e recentemente ha dichiarato di volerlo a tutti i costi, spinto soprattutto da Victor Allen suo compagno da tempo e con cui ha contratto un’unione civile.

«In questo momento Victor lo vuole ancora di più un figlio, forse perché sta per compiere 55 anni», ha detto a Repubblica. I due si sono trasferiti da un anno a Los Angeles e proprio lì potranno realizzare tutto questo. Il motivo è presto detto: «Qui in America la situazione è relativamente più facile, o meglio ci sono diverse soluzioni, come il cosiddetto “fostering”, ovvero la possibilità di occuparti per un certo tempo di un bimbo, anche senza una vera e propria adozione».

Ma che cos’è esattamente il “fostering”? E’ una sorta di sinonimo di affidamento, diffuso soprattutto in Gran Bretagna e Stati Uniti. Nel programma Child Welfare Information Gateway, gestito dall’agenzia federale statunitense del Children’s Bureau viene spiegato in cosa consiste questa sorta di pratica di affido. In sostanza la famiglia affidataria è una sorta di famiglia “momentanea” che dovrebbe preparare il bambino all’affido definitivo. Ma a conti fatti, ci chiediamo, è davvero un’esperienza positiva per il bambino stesso? E sì perché anche nel ragionamento fatto da Tiziano Ferro, al centro, più che il reale interesse per il bene del bambino, come al solito c’è il desiderio di felicità di due adulti che, evidentemente, fanno i conti senza l’oste.

Ciò che fa più rabbrividire, infatti, è l’idea di un figlio temporaneo, “per prova”, ovvero per provare l’esperienza della paternità e vedere se piace. In questo modo se va bene, si ha la possibilità di restituire il bambino, come se fosse il tester di un profumo e scegliere un figlio “permanente”, un po’ come si fa quando si provano i vestiti e le scarpe: si capisce qual è il modello giusto e si punta su quello.

Peccato che i bambini appartengano al genere umano e non al mondo degli oggetti inanimati e dunque possano subire anche conseguenze devastanti, a livello emotivo, di queste scelte così egoistiche. Ma tant’è: tutto questo nei paesi anglosassoni è tranquillamente permesso, come se fosse un bene assoluto e inalienabile e, se provi ad alzare la voce in difesa dei più deboli, sei anche intollerante, violento e persino "senza cuore”.

 

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