11/08/2020

Tarzia: Ru486 a casa? Un accanimento contro la vita e contro le donne

Condividiamo in toto una nota rilasciata da OlimpiaTarzia,  Presidente del Movimento PER Politica Etica Responsabilità:

Nell’attuale situazione problematica e preoccupante dal punto di vista sanitario a causa dell’emergenza Covid, il Ministro della Salute non trova di meglio che occuparsi dello sdoganamento dell’aborto fai da te, sulla pelle dei bambini e delle donne e attraverso una direttiva annuncia nuove linee guida per l’uso della RU 486 in day hospital senza obbligo di ricovero.

Un aborto a domicilio, insomma, in barba alla stessa, ingiusta, legge 194 e fino a 9 settimane dal concepimento, senza alcun controllo medico.

Una decisione che, oltre che, naturalmente, sopprimere una piccola vita umana, lascerà le donne ancora più sole di fronte ad una gravidanza inattesa o indesiderata, esponendole oltretutto a gravi rischi per la loro salute fisica e psichica.

La motivazione addotta? «L’interruzione della gravidanza sarà così indolore, semplice, sicura» 

 Indolore? L’espulsione avviene a seguito di dolorosissime contrazioni indotte dalla sostanza.

Semplice? La donna abortisce da sola nel bagno di casa e ha sotto gli occhi la conseguenza del suo gesto: un feto a 7- 9 settimane è già formato, con gambe, braccia, occhi, bocca…. 

Sicura? L’aborto chirurgico è 10 volte meno pericoloso e l’insorgenza di gravi emorragie a seguito del suo uso non è affatto infrequente.

Perché allora questo accanimento contro la vita e contro le donne?

Un ticket da pagare al furore ideologico delle veterofemministe? O “solo” ignoranza dell’evidenza scientifica? In un caso o nell’altro è inaccettabile.

Nel 2017 alla Regione Lazio con un’interrogazione urgente a risposta immediata chiamai Zingaretti in Aula a rispondere della sua decisione di istituire un tavolo per avviare la distribuzione dell’RU486 nei consultori: dovette fare marcia indietro. Premeremo sui presidenti di regione, sui parlamentari, sul governo affinchè non si dia seguito a questa scellerata scelta. E non perché siamo cattolici, ma perché rispettiamo la vita, la scienza, le donne.

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