26/01/2020

Studenti pro aborto si rifiutano di condannare i nazisti

Un video shock, realizzato dal gruppo universitario pro life statunitense “Created Equal”, mostra le sconvolgenti reazioni degli studenti abortisti a semplici, ma fondamentali, domande. Ce ne parla un articolo di Life News.

Vengono intervistati dai ragazzi di “Created Equal” altri loro colleghi universitari, per farli riflettere sul tema dell’aborto e confrontarsi con differenti opinioni in materia. Ed ecco cosa accade: «Gli studenti di mentalità aperta cambiano idea dopo aver visto immagini di bambini abortiti», quelle stesse che spesso nelle piattaforme social vengono censurate (guai a mostrare la verità sull’aborto), «mentre gli studenti liberali lottano per difendere le loro opinioni pro aborto».

Ma il “bello” deve ancora venire. La parte più sconcertante del video è quella in cui i ragazzi pro life incontrano un gruppo abortista. Quest’ultimo sosteneva che non vi fossero azioni ritenute sbagliate da tutti (conosciamo bene l’argomentazione tipica degli abortisti: «Questo lo pensi tu che sei retrogrado, bigotto, medievale, maschilista, ecc…»).

Allora, quando viene chiesto loro dai pro life se fosse sbagliato picchiare un bambino, essi concordarono immediatamente, ma aggiunsero: «Questa è la nostra morale»; come se ritenere sbagliato picchiare un bambino non fosse un giudizio derivante da valori umani universali, ma da convinzioni morali qualunque.

Dunque, procedettero chiedendo se un genocidio possa essere considerato immorale da tutti o a seconda dell’individuo. Alla domanda «Vuoi condannare il nazismo?», gli interlocutori abortisti si mostrarono spiazzati, iniziando a cambiare argomento o ad accusare i pro life, pur di non rispondere.

Inizia, quindi, a venire allo scoperto ciò che, con tante belle parole (come “scelta”, “diritto”, “libertà”), la vecchia generazione di abortisti (ai tempi della cosiddetta “liberazione” sessuale) aveva saputo tenere ben nascosto: l’aborto elimina bambini e ferisce profondamente le donne. Non è un male relativo, ma assoluto.

Una vera società civile penserebbe a tutelare donne e bambini, piuttosto che a promuovere l’aborto.

 

di Luca Scalise

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