16/10/2021 di Luca Volontè

Sostiene il sesso biologico. Docente universitaria insultata e minacciata

Gli attivisti trans lanciano una campagna per far licenziare gli accademici ‘gender-critical’, ovvero coloro che non si piegano ai nuovi dogmi del politicamente corretto e continuano ad insegnare usando i criteri della realtà ed i pronomi relativi al sesso biologico degli studenti.

Assurdo, al limite del regime dittatoriale, ma vero! Gli attivisti trans dell'Università del Sussex, infatti, hanno lanciato una grande campagna per far licenziare una professoressa di filosofia perché ha parlato contro l'ideologia di genere. Il gruppo ‘Anti Terf Sussex’ ha chiesto la rimozione della professoressa Kathleen Stock e l’ha etichettata come "uno dei più importanti transfobici di quest'isola disgraziata", a causa della sua visione che un maschio biologico che si identifica come una donna è ancora un uomo.

Alcuni striscioni sono stati esposti intorno al campus, con messaggi tra cui "Non pagheremo 9.250 sterline all'anno per la transfobia - licenziate Kathleen Stock", "Kathleen Stock rende gli studenti trans insicuri, il Sussex la paga ancora", e "Stock Out". La professoressa Stock, che ha scritto e parlato ampiamente sulla questione dell'ideologia di genere, ha anche ricevuto degli attacchi sui social media, contro i quali ha reagito dicendo: "Che tipo di futuro ha un'università dove l'intimidazione determina ciò che viene detto o insegnato?”.

Il suo collega Francesco Ventrella, docente di Storia dell'Arte, ha invece twittato il suo sostegno ai manifesti di protesta e ha detto che la Stock stava cercando di usare la filosofia "come un discorso per legittimare l'ignoranza". Altri accademici e colleghi della Stock hanno invece inviato sostegno alla professoressa, tra essi la psicologa e autrice Jessica Taylor, che ha twittato: "Sono dalla parte di Kathleen Stock. La libertà accademica (e la sicurezza) di dibattere, discutere, dissentire e teorizzare è vitale per lo sviluppo umano e sociale. Molestare, intimidire e maltrattare le donne che hanno un'opinione su un argomento è ripugnante e non ha posto da nessuna parte. Libertà di parola per tutti".

Un portavoce dell'Università del Sussex ha detto: "Eravamo estremamente preoccupati di vedere le molestie verso la nostra accademica e abbiamo preso azioni immediate in risposta a questo atteggiamento. Siamo profondamente impegnati ad essere un'università sicura e inclusiva, che valorizza e promuove l'uguaglianza e la diversità, cercare di risolvere i conflitti, promuovere le buone relazioni e sostenere la libertà di parola. Il nostro ruolo come università è quello di facilitare tali conversazioni per promuovere la comprensione condivisa e l'accordo comune. Insistiamo sul fatto che queste conversazioni si svolgano in modo rispettoso e siamo sempre protettivi nei confronti del nostro staff e dei nostri studenti".

Il vice cancelliere dell'università Adam Tickell ha invece aggiunto: "Stiamo indagando sull'attività nel nostro campus che sembra essere stata pianificata per attaccare la professoressa Kathleen Stock per aver esercitato le sue libertà accademiche. Inquietante, come le pressioni sull'Università per licenziare la professoressa. Tutti all'Università hanno il diritto di essere liberi da molestie e intimidazioni. Non possiamo e non tollereremo minacce alle libertà accademiche e prenderemo qualsiasi azione necessaria per proteggere i diritti della nostra comunità".

a polizia inglese ha intanto aperto un’indagine, l’Università, infatti, non può tradire così profondamente il proprio mandato ispiratore ed è inaccettabile che da fucina di spiriti alla ricerca della verità si trasformi in casa del pensiero unico omologante. All’Università del Sussex i vertici universitari hanno avuto il coraggio di difendere la libertà di pensiero e ricerca, siamo sicuri che accadrebbe lo stesso nelle università italiane?

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