09/07/2025 di Ufficio Stampa Pro Vita & Famiglia

Solidarietà al consigliere Bocchi, attaccato per aver detto la tragica e amara verità sulla RU486

Massima solidarietà al consigliere regionale dell’Emilia-Romagna Priamo Bocchi di Fratelli d’Italia, finito sotto attacchi ideologici e strumentali per aver osato dire una semplice, tragica e amara verità: le donne che assumono il misoprostolo a casa, cioè la seconda pillola prevista dal protocollo abortivo RU486, molto spesso si ritrovano da sole a espellere il loro bambino nel water e a eliminarlo tirando lo sciacquone. Curioso come proprio i sedicenti promotori dei diritti delle donne e della loro “salute riproduttiva” si siano sconvolti davanti a questa verità di fatto, e invece di difendere il diritto delle donne a essere informate e accompagnate, abbiano gridato allo scandalo. Lo scandalo vero sono le gravi parole della consigliera regionale di Alleanza Verdi e Sinistra, Simona Larghetti, che - oltre ad averci attaccato in base alla fake news di nostre presunte manifestazioni davanti agli ospedali - ha definito l’embrione “un ammasso di cellule”, negando le più elementari e assodate verità scientifiche, che confermano in modo inequivocabile l’inizio di una vera e propria vita, con una sua unicità biologica e genetica, dall'istante del concepimento. La propaganda abortista di sinistra e progressisti rischia, pur di banalizzare l'atto dell'aborto, che resta sempre la soppressione di una piccola vita, di abbandonare ancor più le donne difronte a questo dramma e di spingerle all'uso della RU486, aumentando la tragica possibilità di riconoscere il figlio espulso nel water o su un assorbente: si tratta infatti di un piccolo essere umano in cui arti, testa e occhi sono già formati e ben visibili. Chi difende davvero la salute e la libertà delle donne non può accettare questo abbandono istituzionalizzato a una tragedia assoluta, da cui le donne dovrebbero essere dissuase con professionalità, compassione e ogni forma più opportuna di aiuto sociale ed economico. La verità deve tornare al centro del dibattito, senza censure e menzogne: violenta è la verità sull’aborto, non chi la racconta.

Così Maria Rachele Ruiu, portavoce di Pro Vita & Famiglia onlus.

 

 

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