23/11/2016

Sì alla famiglia e NO al referendum: ecco le conclusioni (6)

“Dalla decostruzione della famiglia alla disintegrazione dei corpi intermedi della società” è il titolo di una pubblicazione dell’Associazione Generazione Famiglia, a cura dell’avvocato Simone Pillon, che ci ha gentilemente concesso di condividere con i Lettori di ProVita “le ragioni per il NO al referendum costituzionale”.

Anche a questa che è l’ultima parte dobbiamo premettere una raccomandazione: per questo tipo di referendum la Costituzione non prevede alcun  quorum. E’ quindi indispensabile andare a votare. Se per ipotesi assurda si recassero alle urne solo 4 persone, sarebbero quelle 4 a decidere – a maggioranza – se la riforma Renzi passa  (votando SI’), o non passa (votando NO).

Qui i link alle parti precedenti: prima, seconda, terza, quarta, quinta.

Siamo davvero a una svolta epocale ove si definisce lo scontro tra due antropologie irriducibili l’una all’altra: da una parte l’antropologia relazionale che mette al centro la persona e i suoi diritti inviolabili, sempre da leggersi nella relazione coi corpi intermedi in cui la persona vive, si muove, si nutre e si esplica, quali la famiglia, le comunità sociali, l’associazionismo, le realtà locali, i partiti, i sindacati, le regioni e da ultimo lo Stato e le comunità internazionali.

Tale ordinamento poggia sul presupposto che alcuni diritti siano connaturati all’essere umano e non possano essere oggetto delle decisioni di una maggioranza parlamentare.

Dall’altra parte abbiamo una antropologia individualista, atomizzante, monadica, che non va oltre i pretesi diritti del singolo e che vede ogni relazione come un insopportabile fardello da eliminare in quanto costoso e inutile. In quest’ottica anche il potere deve essere massimamente concentrato nelle mani di pochi che – a livello nazionale sovranazionale – possano controllare le economie e le politiche dei singoli popoli, offrendo in cambio soddisfazioni effimere e capricci sociali trasformati in pseudo-diritti.

Ogni volta che un premier dichiara di volersi rivolgere direttamente al popolo saltando la relazione con le formazioni sociali in cui le persone naturalmente si organizzano, non sta ponendo le basi di una nuova democrazia, ma di un nuovo totalitarismo.

Ricordiamocelo tutti ogni volta che ci arriva un tweet di @Matteorenzi o ci sintonizziamo su #matteorisponde.

Lui infatti – avendo il controllo dell’immenso potere dello Stato – fa quello che vuole. E noi invece, alla fine, dovremo fare quello che vuole lui.

Cosa possiamo fare?

L’unica alternativa, forse l’ultima, è il referendum costituzionale di ottobre.

VOTARE E FAR VOTARE NO al referendum è una scelta di civiltà.

Una scelta di democrazia. Una scelta di libertà. Una scelta per consegnare ai nostri figli un Paese non dico migliore ma almeno non peggiore di quello che abbiamo ricevuto dai nostri genitori.

Al referendum

#IOVOTONO

Simone Pillon

Tratto alla pubblicazione sul NO al referendum a cura dell’avv. Simone Pillon


#STOPuteroinaffitto: firma e fai firmare  qui la petizione 

contro l’inerzia delle autorità di fronte alla mercificazione delle donne e dei bambini

 

Questo articolo e tutte le attività di Pro Vita & Famiglia Onlus sono possibili solo grazie all'aiuto di chi ha a cuore la Vita, la Famiglia e la sana Educazione dei giovani. Per favore sostieni la nostra missione: fai ora una donazione a Pro Vita & Famiglia Onlus tramite Carta o Paypal oppure con bonifico bancario o bollettino postale. Aiutaci anche con il tuo 5 per mille: nella dichiarazione dei redditi firma e scrivi il codice fiscale 94040860226.