«Sentire volare accuse di "transfobia di Stato" per aver semplicemente difeso i bambini dalle follie della teoria di genere ci mostra quanto siamo arrivati all'assurdo, come è successo ieri a Bologna, durante la cosiddetta “passeggiata arrabbiata” organizzata dal collettivo Rivolta Pride insieme a Non Una Di Meno per le strade della città. Il processo di revisione iniziato e in corso presso il Tavolo governativo è stato imposto dalle più recenti evidenze scientifiche internazionali, che smentiscono l’efficacia del cosiddetto “approccio affermativo” e mettono in rilievo l’assenza di dati su possibili benefici dalla somministrazione di triptorelina nei giovani, a fronte di possibili danni anche irreversibili. Dovremmo prendere esempio dai paesi di tutto il mondo che stanno facendo marcia indietro, dopo aver sperimentato sulle persone come voluto da queste associazioni ideologizzate, come Gran Bretagna, Australia, Svizzera, Norvegia, Svezia, Finlandia, Danimarca, Olanda e buona parte degli stati degli Usa. Come loro torniamo al buonsenso. Lasciate stare i bambini e i giovani. Nessuno nasce nel corpo sbagliato».
Così Francesco Perboni, referente regionale di Pro Vita & Famiglia Onlus in Emilia-Romagna, in riferimento al corteo che si è svolto ieri a Bologna per protestare contro le nuove linee guida annunciate dai ministri Eugenia Roccella (per le Pari Opportunità e la Famiglia) e Orazio Schillaci (della Salute), per il trattamento dei minori con disforia di genere e la somministrazione dei bloccanti della pubertà come la Triptorelina.