06/08/2016

Sentinelle in Piedi: dopo tre anni, la veglia continua  

Sono passati tre anni: la prima veglia delle Sentinelle in Piedi è stata il 5 agosto del 2013.

Da allora si sono tenute 496 veglie, in tutta Italia. In silenzio, presenti: perché c’è un popolo silenzioso che pensa, che usa la ragione e le sue capacità critiche nei confronti delle mode e delle tendenze della politica.

Le Sentinelle si alzano ancora in piedi, perché “Sbagliato è sbagliato, anche se diventa legge“.

Pubblichiamo il comunicato stampa che Le Sentinelle in Piedi hanno rilasciato ieri, in occasione dell’anniversario.

Era il 5 agosto del 2013. A Brescia un gruppo impacciato ma determinato di amici aveva deciso che non era più il tempo di stare a guardare. Non era neanche più il tempo solo di parlarsi addosso, di informarsi, di approfondire, non bastava più: troppo grande era il pericolo, troppo reale il rischio di giocarsi la libertà d’espressione: era venuto il momento di giocarsi la faccia pubblicamente, era il momento di dare corpo al dissenso, era il momento di alzarsi in piedi.

Esattamente tre anni fa le Sentinelle in Piedi sono scese per la prima volta in piazza. Quel primo coraggioso gesto è stato l’inizio di una resistenza popolare che ha dato visibilità e corpo ad un popolo che i media, la politica e la cultura volevano imbavagliare. A quella prima veglia ne è seguita una seconda, e poi una terza, una quarta, fino ad arrivare a 496 mobilitazioni in oltre 130 piazze italiane, decine di migliaia di Sentinelle in Piedi sono uscite dall’ombra e hanno occupato con il loro nome e il loro corpo quel metro quadrato di piazza, quel metro quadrato di realtà che era loro affidata nella vita, una rete di amicizia è nata sulla testimonianza di una Verità che ci precede e che ci vuole uomini e donne, e che ci vuole liberi e così appassionati del destino dell’uomo e della nostra società da essere pronti a metterci la faccia, a pagare l’amore per questa Verità.

Fin dall’inizio infatti nelle piazze le Sentinelle in Piedi sono state derise, provocate, contestate, sfidate, offese e anche picchiate. Nel nostro “democratico” paese, dal 2013 le forze dell’ordine sono state impiegate per proteggere dalle aggressioni dei liberi cittadini immobili in silenzio in una piazza. Cosa stava succedendo? Insieme alle veglie delle Sentinelle in Piedi un popolo si è risvegliato, un moltiplicarsi di iniziative, conferenze, movimenti e associazioni sono nate per lottare contro il pensiero unico, l’ideologia gender e difendere la famiglia, due grandiosi Family Day hanno scosso Roma.

Eppure da tre anni a questa parte “Sentinella” è diventato un termine dispregiativo e le Sentinelle in Piedi ritenute inaccettabili da un mainstream che non ha mai potuto e non è mai riuscito ad incasellare, piegare in logiche di Sistema, affiliare a gruppi, partiti, associazioni, movimenti... In questo “regime democratico” chi non si sottomette alle sue logiche, deve essere annientato. Anche se è Popolo, anche se è libero, anche se è silenzioso e soprattutto se è Popolo libero e silenzioso che si prende lo spazio pubblico per contrastare gli abusi del potere.

Il potere ideologico non sopporta le Sentinelle in piedi perché testimoniano la Verità in un mondo che la nega. E non sopporta il silenzio perché non sa come fare per contrastarlo.

Amici, tre anni fa le Sentinelle in Piedi sono scese in piazza per dire no al DDL Scalfarotto, e anche grazie alla nostra presenza di piazza, l’iter è stato fermato. Ma non è finita. Dopo l’approvazione del testo sulle cosiddette unioni civili, c’è chi invoca a settembre la ripresa dell’esame del testo sull’omofobia, e non solo: un progetto di legge firmato dal Senatore Lo Giudice, il ddl 2402,  si propone di multare e arrestare i psicologi e psichiatri disposti ad aiutare i minori con attrazione indesiderate per lo stesso sesso, una vera e propria minaccia ad una serie di categorie professionali legate all’infanzia, che di fatto impedirà ai genitori di aiutare i propri figli nel caso questi presentino problemi legati all’identità o all’orientamento sessuale.  Il tutto mentre l’omosessualità è stata normalizzata per legge, il che implica che il gender sarà non solo presente, ma insegnato obbligatoriamente nelle nostre scuole, dove diventerà sempre più difficile sottrarsi alla dittatura.

Cosa fare di fronte a tutto questo se non alzarci ancora una volta in piedi? Non è forse tempo di tornare in piazza e affermare pubblicamente quello che non vogliono farci dire ossia che esiste un bene e un male, esiste una Verità sull’uomo che nessuna legge potrà mai cambiare.

Qualcuno forse, dopo tre anni di lotta e l’approvazione del testo sulle cosiddette unioni civili, che ha tra l’altro aperto le porte alla pratica abominevole dell’utero in affitto, potrà aver visto prevalere la rassegnazione, potrà aver sentito il peso della sconfitta, ma non è così. Non c’è sconfitta fino a quando anche solo una Sentinella porterà la sua faccia e il suo silenzio in una piazza, e si alzerà in piedi per dire che sbagliato è sbagliato, anche se lo dice la legge.

Tre anni di testimonianza, tre anni di amicizia, tre anni nelle piazze, e ancora molto s cui vegliare, oggi come ieri, Sentinelle, è ora di alzarci in piedi!

Redazione

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