14/07/2021 di Jacopo Coghe

Seconda giornata in Senato. Le certezze dei pro-Ddl Zan iniziano a scricchiolare

Si è chiusa al Senato anche la seconda giornata di discussione sul ddl Zan l'esame riprenderà domattina alle 9.30. 
 
Oggi è stata respinta la proposta di sospensiva (che avrebbe riportato la discussione del ddl in commissione giustizia) per un solo voto: 136 sì e 135 no a scrutinio palese. 
 
A chiedere lo stop all'esame del testo erano stati Lega e Forza Italia. Dopo il voto, la discussione generale sul provvedimento è proseguita in Aula.
Ma lo scontro politico non si placa. "Se Letta e il Pd insistono a non voler ascoltare, dialogare e trovare una soluzione, la legge è morta", ha detto il leader della Lega, Matteo Salvini. "Immaginate cosa potrà accadere a scrutinio segreto...", ha ammonito il leader di Italia Viva, Matteo Renzi. E se da FdI filtra irritazione per le assenze del centrodestra in Aula (sette tra FI e Lega) che avrebbero potuto ribaltare l'esito dello scrutinio, secondo il vicepresidente dei senatori Franco Mirabelli (Pd) "l'identità di genere non è un'invenzione". 
 
Una data certa è martedì 20, termine ultimo per presentare gli emendamenti: "Avranno nome e cognome - sottolineano fonti del Nazareno - e finalmente tutti capiranno" quali sono e da chi vengono le richieste.
 
Lo scenario quindi è quello di numeri risicatissimi, al di là di quello che M5S PD e LEU vorrebbero mostrare con la loro sicurezza e pervicacia, e si inizia a fare la conta spulciando i tabulati. 
 
Attorno al ddl Zan si raccoglie una maggioranza fragile messa in evidenza già con il voto palese. Oggi erano 12 gli assenti ingiustificati: 4 di FI, 3 della Lega e 5 del M5s. Tra i soccorritori che hanno consentito al provvedimento di sopravvivere viene indicato l'ex M5s Lello Ciampolillo del Misto, che arriva sul filo del tempo, così come il ministro Stefano Patuanelli. Il gruppo Misto, che conta 46 senatori più due senatori a vita, è in realtà spaccato e ha votato con 14 voti a favore (7 ex M5s e 7 ex FI) e 23 contrari (15 ex M5s, 5 LeU, 1 Maie, 1 +Europa, 1 ex Pd). Come spaccato è il gruppo delle Autonomie con 2 favorevoli e 4 contrari.
 
Bisogna leggere oltre le dichiarazioni dei fautori del ddl, ed è chiaro che dopo la giornata di oggi molte certezze cominciano a sgretolarsi. È chiaro che ci sono degli spiragli per fermare questa legge liberticida.
 
Rinnoviamo quindi il nostro sostegno a tutti i partiti e ai loro senatori che si stanno impegnando per difendere le nostre libertà contro la nuova dittatura arcobaleno, questo è il momento dell’unità ed è necessario non perdere nessun voto per strada: come abbiamo visto anche un solo voto può fare la differenza.
 
Coraggio amici, gli italiani sono con voi.
Non deludiamoli proprio ora!
#RestiamoLiberi
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