03/09/2022

Ru 486: testimonianze di donne

Con gli aborti casalinghi "fai da te" che ora rappresentano più della metà di tutti gli aborti in Inghilterra e Galles, le donne continuano a farsi avanti con storie inquietanti su com'è veramente abortire con la Ru 486.
 
Emily, 23 anni, ha ricevuto le pillole dopo aver parlato al telefono con un'infermiera, senza neanche aver dovuto dimostrare lo stato di gravidanza e la settimana di gestazione.
Dopo la seconda pillola, ha iniziato a sanguinare e i crampi di tipo mestruale si sono trasformati in un dolore così forte che la costringeva piegata in due sul water. Sudava, ma il corpo era gelido. Piangeva. Tre ore e mezza dopo ha sentito uscire un “massiccio grumo di qualcosa”.
L'infermiera le aveva  detto che avrebbe potuto provare un po' di dolore...
Sempre seduta sul water e vomitando in un secchio, urlava di dolore. Si è fratturata più volte, soffre di emicrania cronica, ma un dolore del genere non l'aveva mai sentito. Era terrorizzata.
 
Katherine Telby è stata costretta ad abortire dal fidanzato. Anche lei ha ricevuto le pillole per posta senza alcuna verifica dell'età gestazionale. Ha cercato di ottenere un appuntamento con MSI Reproductive Choices (un altro fornitore di aborti) per discuterne: difficilissimo riuscire a parlarci. Quando alla fine ha avuto risposta l'hanno maltrattata.
Ha avuto crampi orribili per cinque ore.
 
Gli aborti domiciliari "fai da te" senza alcuna supervisione clinica hanno rappresentato il 52% di tutti gli aborti nel 2021 . Uno studio ha suggerito che tra aprile 2020 e settembre 2021, più di 10.000 donne hanno dovuto ricevere cure ospedaliere a seguito dell'uso di pillole abortive nella sola Inghilterra.
 
 
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