18/06/2021 di Manuela Antonacci

Il no dei vescovi europei alla Risoluzione Matic sull’aborto: «Annienta salute delle donne»

La Commissione degli episcopati dell’Unione europea (Comece) ha espresso seria preoccupazione, ultimamente, per una serie di affermazioni contenute nella proposta di “Risoluzione del Parlamento europeo sulla situazione della salute e i diritti sessuali e riproduttivi nell’Ue, nel quadro della salute delle donne”, noto come “Risoluzione Matić”.

 Le posizioni della Comece sono espresse a chiare lettere, in un documento diffuso in questi giorni, in cui si chiede, ufficialmente, alle Conferenze episcopali dell’Ue, di richiamare i parlamentari europei alle loro responsabilità. Il Segretariato della Comece, in particolare, fa riferimento alla definizione dell’aborto come “servizio sanitario essenziale che dovrebbe essere disponibile per tutti. Un intervento medico di tale portata non può e non deve diventare una pratica normale”. Una classificazione che, secondo la Commissione episcopale è “eticamente insostenibile”.

Come si sottolinea nel documento, la Chiesa, ancora una volta e anche in questa occasione, afferma che, la vita umana fin dal concepimento, ha una dignità irrinunciabile che va difesa sempre e comunque. Inoltre, il nascituro ha “una vita indipendente creata a immagine di Dio” e quindi “ha il diritto umano alla vita”. Nella bozza di Risoluzione, invece, i legislatori presentano “il servizio sanitario dell’aborto come un diritto umano”, chiedendo agli Stati membri di rispettare “i loro obblighi ai sensi dei trattati internazionali sui diritti umani”.

Obblighi che in realtà, come sottolinea Comece, non esistono in quanto “non esistono diritti umani internazionali, o altri trattati internazionali, che prevedano un tale diritto umano all’aborto generale”.

Il documento dei vescovi si conclude con un richiamo finale importante alle responsabilità dei parlamentari: “L’accompagnamento medico delle persone è un compito nobile, ma anche delicato e complesso. Richiede un bilanciamento lecito ed etico di tutti i diritti coinvolti. Chiediamo al Parlamento europeo di tenerne conto nella posizione che assume in questo settore”.

Questo articolo e tutte le attività di Pro Vita & Famiglia Onlus sono possibili solo grazie all'aiuto di chi ha a cuore la Vita, la Famiglia e la sana Educazione dei giovani. Per favore sostieni la nostra missione: fai ora una donazione a Pro Vita & Famiglia Onlus tramite Carta o Paypal oppure con bonifico bancario o bollettino postale. Aiutaci anche con il tuo 5 per mille: nella dichiarazione dei redditi firma e scrivi il codice fiscale 94040860226.