15/01/2020

Puglia, rinviata la discussione del ddl contro l’omofobia

Qualche giorno fa ci aveva lasciati col fiato sospeso, la nuova calendarizzazione del DDL regionale contro l’omofobia, in Puglia. Una proposta di legge che rappresenta una vera e propria spada di Damocle che pende da tempo, sulle teste dei cittadini pugliesi e che è ricomparsa improvvisamente, lo scorso martedì 14 gennaio, data in cui rischiava di essere messa nuovamente all’ordine del giorno, discusso e approvato.

Un testo di legge dal contenuto davvero divisivo, in quanto non si limita ad adottare misure contro la discriminazione verso le persone dello stesso sesso (anche se, viene da chiedersi come mai altre categorie discriminate non siano state prese in considerazione) ma impone percorsi lavorativi privilegiati per persone LGBT, l’introduzione dei corsi gender nelle scuole di ogni ordine e grado e, dulcis in fundo, persino la censura di tutti i messaggi radiofonici, televisivi o a mezzo stampa, non in linea con i diktat del ddl.

Insomma disposizioni che fanno ben comprendere come su certe tematiche, in Puglia, da un po’ di tempo, si stia giocando, non in difesa ma in attacco, con il tentativo di imporre, ora anche per legge, un vero e proprio clima dittatoriale, in salsa arcobaleno, tanto che, persino la maggioranza appare spaccata a riguardo.

Per questo motivo, alla notizia di una nuova, eventuale, discussione del testo di legge in questione (al quale manca un solo passaggio per essere approvato) noi di ProVita & Famiglia siamo intervenuti con un comunicato stampa ad hoc, denunciandone l’impianto ideologico e la portata liberticida.

Un comunicato stampa rilanciato e sostenuto anche dalle dichiarazioni di Massimo Gandolfini “La proposta regionale è in contrasto con la nostra Costituzione che garantisce il diritto di esplicitare il proprio pensiero e suona come una ‘marchetta’ in favore di alcune lobby politiche minoritarie che vedono tra i loro militanti e sostenitori noti personaggi che hanno usufruito di pratiche vietate in italiana”.

Per questo motivo, il nuovo, inaspettato, rinvio del ddl a data da destinarsi, è stato vissuto dalle associazioni familiari e non solo, come un segnale di speranza: la democrazia in Puglia, per il momento, è ancora una realtà.

 

di Manuela Antonacci

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