21/06/2016

Per i disabili “Dopo di noi” è legge, ma è una presa in giro

L’approvazione della legge “Dopo di noi”, per come era stata presentata dai media, ci aveva fatto piacere, tanto da presentarla ai nostri Lettori come una “Buona notizia” per i disabili e le loro famiglie.

Purtroppo, però, ha ragione chi dice “pensa bene che non pecchi, pensa male che ci azzecchi”. Soprattutto quando di mezzo ci sono atti e provvedimenti che promanano da questa disgraziata compagine di politicanti che hanno in mano le redini della politica nazionale.

Questo tanto sbandierato provvedimento teso a sostenere i disabili, a dar tranquillità ai genitori che vivono con vera angoscia il problema di chi e come assisterà il figlio dopo la loro dipartita è fumo negli occhi. Propaganda. Altisonanti intenzioni nobili. All’atto pratico niente.

Il Fatto Quotidiano del 20/06/2016, a pagina 18, titola: «”Dopo di noi” il nulla: appena 30 euro al mese per i disabili».

A farsi due conti per bene, ad andare a fondo della questione, al di là delle apparenze,  la cifra che dovrebbe aiutare concretamente i disabili a sopravvivere dopo la dipartita dei genitori o di chi li tiene a carico, è solo apparentemente di 90 milioni l’anno (cioè la stessa cifra che già è stanziata nella legge di stabilità del 2015 – nessuna novità, dunque!), in realtà è di 55 milioni.

Qualcuno vorrebbe consegnare il Tapiro a diversi personaggi che albergano a oalazzo Chigi o a Montecitorio. Qualcun altro vorrebbe
Qualcuno vorrebbe dare il Tapiro a diversi personaggi che albergano a palazzo Chigi o a Montecitorio... ma darglielo in testa...

Spiega Il Fatto: “Nel 2016, solo perché non si fa in tempo a inserire già nell’anno in corso gli sgravi fiscali sulle dichiarazioni dei redditi, i 90 milioni finiranno tutti agli enti locali; nel 2017 alle Regioni andranno 38,3 milioni di euro, mentre i restanti 51,7 serviranno per gli sconti fiscali; e nel 2018, infine, 56,1 milioni saranno stanziati per i servizi, 33,9 per gli sgravi ai contribuenti più facoltosi.
A beneficiare di più di questa nuova legge, alla fine, sono le persone che ne avrebbero meno bisogno. La prima agevolazione fiscale, per esempio, è la detrazione Irpef per le polizze vita, cioè quelle sul rischio morte del genitore, purché il premio sia destinato alla tutela delle persone con disabilità grave: il bonus passa da 530 a 750 euro. Le compagnie d’ assicurazione, ovviamente, ringraziano. Chi una polizza non può permettersela, no. La Ragioneria di Stato ha calcolato che dovrebbero accedervi solo i contribuenti con un reddito di almeno 20.000 euro lordi.

Al netto questi  55milioni di euro all’anno, diviso il numero dei disabili, sono 30 euro al mese per ogni persona handicappata.

Redazione


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