18/08/2021 di Francesca Romana Poleggi

Oms e aborto: un attacco mondiale contro la vita

L'Organizzazione mondiale della sanità si prepara a intensificare gli attacchi alle leggi pro-vita, aggiornando le politiche sull'"aborto sicuro".
Un documento pubblicato su BMJ Global Health , che è stato commissionato in vista dell'aggiornamento  delle linee guida  del 2012 sull'"aborto sicuro", fa capire che aumenterà la pressione sugli Stati che ancora hanno normative che tutelano la vita e proteggono la libertà di coscienza degli operatori sanitari.
Esso conferma inoltre la tendenza alla  promozione  dell'aborto auto-procurato (con le pillole)  senza il coinvolgimentp dei medici.
Nel 2017, l'Oms aveva  lanciato un database legale e politico  inteso a "eliminare le barriere che le donne incontrano nell'accesso all' aborto sicuro". Il documento del BMJ Global Health a partire da esso cerca in tutti i modi di collegare in un rapporto di causa - effetto le leggi a favore della vita e gli esiti negativi sulla salute dovuti ad  aborti "non sicuri".
In particolare, il documento si concentra sulle leggi che impongono periodi di attesa prima dell'intervento, il coinvolgimento dei genitori o del coniuge, limiti gestazionali, e obiezione di coscienza da parte degli operatori sanitari.
Dimentica, ovviamente, di spiegare perché il Paese che vanta il tasso di mortalità materna inferiore al mondo sia la Polonia, dove l'aborto è fortemente limitato e non il Canada dove l'aborto è libero e legale senza se e senza ma. 
Fino ad oggi, inoltre, l'aborto non è mai stato definito come diritto umano fondamentale da alcun accordo, né  trattato internazionale.  Le leggi sull'aborto sono di competenza esclusiva delle legislazioni nazionali.
E comunque - non dobbiamo stancarci di ripeterlo - i diritti umani fondamentali non sono quelli definiti dall'Onu, o dal parlamento, o da qualsiasi consesso umano. Le norme create dai legislatori sono norme positive che creano e limitano e cancellano diritti soggettivi a loro piacimento. I diritti umani, eterni e immutabili, sono solo e solamente quelli scritti (dal Creatore) nella natura umana, dalla Preistoria... Il diritto di uccidere non potrà mai essere annoverato tra essi. 
Le leggi positive possono - purtroppo - sancire che in alcuni casi alcune persone non hanno il diritto alla vita (i perseguitati di ogni latitudine spaziale e temporale lo sanno bene). Ma queste leggi, contrarie alla legge naturale, sono e saranno sempre leggi ingiuste, non-leggi, e i destinatari di queste norme hanno e avranno sempre il diritto e il dovere di non ubbidire.  
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