15/10/2020 di Ufficio Stampa Pro Vita & Famiglia

Omofobia. Pro Vita & Famiglia: «Sabato in piazza per la libertà. Anche l’oro della transgender Petrillo non si potrà più contestare»

COMUNICATO STAMPA

Omofobia

Pro Vita & Famiglia: «Sabato in piazza per la libertà. Anche l’oro della transgender Petrillo non si potrà più contestare»

 

Roma, 15 ottobre 2020

“In piazza per la libertà, noi #restiamoliberi e testimonieremo la nostra opposizione al ddl Zan sull’omotransfobia sabato 17 ottobre 2020 alle 14:30 a piazza del popolo. Tanti i paradossi di questa legge che intende riconoscere gay, lesbiche e transessuali come soggetti appunto “diversi”, quindi meritevoli di una tutela speciale rispetto agli altri, aggiungendo alle discriminazioni su base razziale, etnica e religiosa comprese nella c.d. legge Mancino, le discriminazioni legate a motivi fondati sul genere, sull'orientamento sessuale o sull'identità di genere. Un obbrobrio giuridico che seminerà privilegi particolari e specifici solo per una categoria di persone, quelle arcobaleno” ha dichiarato Toni Brandi, presidente di Pro Vita e Famiglia onlus che sarà in piazza sabato. 

“Facciamo un esempio concreto. Sui 200 femminili dei Campionati Italiani Master di Arezzo il transgender Valentina Petrillo ha conquistato l’oro, battendo due velociste di valore internazionale come Cristina Sanulli, pluricampionessa mondiale ed europea di staffetta, e la milanese Denise Neumann, ex iridata dei 200 W40 indoor. Ora se questa legge passasse e qualche giornalista, opinionista o le stesse altre atlete provassero ad alzare un dito e a dire che non si è di fronte a una gara alla pari, cosa succederebbe? Esistono o no dei vantaggi atletici intrinseci che provengono da un corpo maschile? La riduzione del testosterone non annulla questi vantaggi fisiologici e l’equità per le atlete non dovrebbe essere un problema politico o di parte. Basta leggere la lettera di Save Women’s Sports sul no ad atleti transgender in gare femminili per capire come stia scoppiando il problema oltreoceano” ha ribadito il vice presidente Coghe. 

“Come la vera parità atletica per le donne richiede che gli sport femminili siano protetti rispettando la realtà biologica, così la vera giustizia deve essere uguale per tutti o non sarà vera giustizia. Gli atti di violenza sono già puniti penalmente e la discriminazione è già illecita: si applichi la legge e si applichi la stessa norma per tutti” ha concluso Brandi. 

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