03/10/2022

Nuovo Governo, scuola, aborto e Ddl Zan - Rivedi la 2a puntata di "Restiamo Liberi"

Nuovo appuntamento con “Restiamo Liberi”, la rubrica settimane di Pro Vita & Famiglia che va in onda ogni lunedì a mezzogiorno, a cura di Jacopo Coghe, portavoce della Onlus, sui nostri social.

Un appuntamento per ribadire quanto, purtroppo, le libertà di espressione e pensiero siano oggi costantemente sotto attacco. Nella puntata di oggi il focus è innanzitutto sul post-elezioni e dunque sulla formazione del nuovo Governo, che vedrà la luce entro poche settimane. Uno snodo cardine e fondamentale per il futuro del Paese e per i prossimi cinque anni e che interessa ovviamente e in modo diretto anche Pro Vita & Famiglia e le sua battaglie, in particolare il mondo della scuola.

Da mesi, infatti, giovani e giovanissimi - anche i più piccoli studenti - sono bersagliati dall’ideologia gender che vuole entrare prepotentemente nelle scuole. Ecco perché Pro Vita & Famiglia si è fatta promotrice di una petizione popolare - che ha già superato le 28.000 firme - per chiedere che il nuovo Ministro dell’Istruzione sia apertamente schierato a favore della libertà educativa dei genitori, contrastando dunque qualsiasi teoria ideologica, soprattutto quelle improntante sul gender.

L’altro grande argomento attuale - e dunque l’altro grande diritto sempre sotto attacco - è quello alla Vita. Non si placano, infatti, le istanze abortiste in Italia e di questo ha parlato Coghe durante l’episodio odierno. In particolare la rubrica di oggi si è soffermata sulle proteste di “Non Una di Meno” contro l’obiezione di coscienza dei medici (a proposito di diritti negati). L’aborto, come da anni ribadisce Pro Vita & Famiglia, non potrà mai essere considerato una forma di assistenza sanitaria e la forma antidemocratica delle femministe abortiste è stata inoltre palesata dalla contestazione subita da Laura Boldrini durante una manifestazione in piazza.

Infine, torna a fare capolino il Ddl Zan. Dopo la condanna a Fabio Tuiach per omofobia, alcuni hanno pretestuosamente detto e scritto che c’è ancora un vuoto normativo, ma proprio questa condanna - per gravi offese che sono state giustamente condannata e dalle quali ci dissociamo completamente - dimostra come la legge italiana sia già valida e completa e già difende tutti i cittadini da violenze verbali e fisiche. Tutto ciò dimostra, quindi - come ha sottolineato Jacopo Coghe durante la sua diretta - che il Ddl Zan non voleva davvero colmare un vuoto normativo - che, appunto, non c’è - ma condizionare ideologicamente menti e cultura.

Prossimo appuntamento con la Rubrica “RestiamoLiberi”, lunedì 10 ottobre.

 

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