06/03/2022 di Luca Volontè

Nuova Zelanda e Planned Parenthood promuovo l’aborto in telemedicina

Il governo della Nuova Zelanda sta introducendo un servizio di “telesalute” a livello nazionale con l'obiettivo di promuovere e facilitare l'accesso all'aborto e fornire consulenze cliniche per telefono.

Il sottosegretario alla Salute, la dottoressa Ayesha Verrall, ha annunciato nei giorni scorsi il lancio del servizio, che tra l’altro è anche gratuito, indicando che l’esecutivo sta attivando risorse per evitare disguidi e consentire che il servizio di telemedicina per l’aborto copra tutto il territorio nazionale.

«Tutti dovrebbero essere in grado di accedere alle informazioni sull'aborto e alle cure quando ne hanno bisogno», ha detto la Verrall in un comunicato stampa. «Il servizio nazionale di telesalute fa parte di miglioramenti più ampi nella fornitura dell'aborto».

Dunque la salute equivale, per il governo Neozelandese, ad abortire, senza se e senza ma. La telemedicina, inoltre, viene ridotta a “consigli telefonici” per sbarazzarsi di un bambino, anche “semplicemente” prendendo la pillola abortiva. Da qui l’idea di chiamare il servizio col nome di "Decide", rimarcando il mantra del “my body mi choice”, mentre va ricordato come lo stesso servizio statale è in parte anche gestito dalla realtà “Family Planning New Zealand”, sezione territoriale della multinazionale abortista International Planned Parenthood Federation (IPPF).

Verrall ha ribadito, come se ciò fosse una cosa di cui vantarsi, che il governo della Nuova Zelanda «ha eliminato alcune delle restrizioni di finanziamento sui farmaci per l'aborto, il che ha permesso a una gamma più ampia di operatori sanitari, come medici di base e infermieri, di prescriverli».

Gli attivista pro life, però, hanno subito lanciato l’allarme che gli aborti in telemedicina aumentano il rischio di complicazioni, spesso trascurando le informazioni chiave che di solito si vengono a sapere o si notano durante le visite in presenza. La Nuova Zelanda Family Planning, inoltre, descrive allo stesso modo sia la pillola abortiva che gli aborti chirurgici come «molto sicuri» con complicazioni molto rare, pur sapendo che le complicazioni dovute alle pillole abortive sono molto, molto più rischiose per le donne, soprattutto se assunte in modo fai-da-te e con la medicina a distanza.

Questo articolo e tutte le attività di Pro Vita & Famiglia Onlus sono possibili solo grazie all'aiuto di chi ha a cuore la Vita, la Famiglia e la sana Educazione dei giovani. Per favore sostieni la nostra missione: fai ora una donazione a Pro Vita & Famiglia Onlus tramite Carta o Paypal oppure con bonifico bancario o bollettino postale. Aiutaci anche con il tuo 5 per mille: nella dichiarazione dei redditi firma e scrivi il codice fiscale 94040860226.