Il Comune di Brescia non ha né l’autorità né le competenze per decidere cosa ha o non ha “finalità sociali” né per stabilire se i nostri messaggi sono o non sono un’informazione utile o hanno un interesse pubblico: il Comune deve garantire la pluralità del dibattito democratico come imposto dalla Costituzione e non si può arrogare valutazioni di merito che si trasformano, per loro natura, in valutazioni di carattere politico. Questo diritto arbitrario da parte di un potere pubblico e quello di concedere o meno la libertà di parola e di conseguenza di zittire una voce scomoda o che la pensa diversamente se lo arrogano soltanto le dittature e i totalitarismi, dunque prendiamo atto che il Comune di Brescia agisce proprio in questo modo, calpestando il diritto fondamentale alla libertà di espressione. Ringraziamo i 12 consiglieri di centrodestra di Brescia che hanno preso le difese della nostra onlus e annunciato di portare questo caso di censura ideologica e politica in Consiglio Comunale.
Così Jacopo Coghe, portavoce di Pro Vita & Famiglia onlus, in merito alle motivazioni pubblicate dal Comune di Brescia sul divieto di affiggere i Manifesti della Campagna “Mio Figlio No. Scuole libere dal Gender” e alla presa di posizione in difesa della onlus da parte di 12 consiglieri comunali: Mattia Margaroli (capogruppo FdI); Carlo Andreoli (FdI); Mariangela Ferrari (FdI); Mariachiara Fornasari (FdI); Giovanni Posio (FdI); Paolo Fontana (capogruppo FI); Massimo Tacconi (capogruppo Lega); Michele Maggi (Lega); Fabio Rolfi (Lega); Massimiliano Battagliola (Brescia Civica); Federico Sai (Brescia Civica); Giovanni Viviani (Brescia Civica).