11/07/2016

Matrimonio gay: Rai accusata di omofobia

«Ma che male vi fa il “matrimonio” gay? Concedere diritti a persone che finora ne erano prive non li toglie mica a tutti gli altri!». Quante volte abbiamo sentito ripetere queste osservazioni nel periodo in cui la legge Cirinnà sulle unioni civili veniva votata dal Parlamento?

Purtroppo tanti si sono fatti convincere, se non altro per evitare il marchio di “omofobi”, “fascisti” o “retrogradi”.

Tuttavia, ora che il cosiddetto matrimonio omosessuale è diventato legge, appare più chiaro quanto il discorso della lobby LGBT fosse menzognero.

Se due persone dello stesso sesso possono sposarsi, evidentemente lo Stato riconosce la bontà e la normalità della loro relazione. E se lo fanno le istituzioni pubbliche, allora anche l’opinione pubblica e la gente comune dovranno, obtorto collo, conformarvisi. Oltretutto nella legge Cirinnà non è previsto nemmeno il diritto all’obiezione di coscienza. E più si andrà avanti, più l’opposizione alle unioni gay troverà spazio solo all’interno delle menti di quanti non si rassegnano a piegarsi. A meno che non si imponga a tutti il lavaggio del cervello come ai tempi di Mao. In questo clima e con questa situazione, per le famiglie sarà sempre più difficile preservare i propri figli da cattive influenze e distorti insegnamenti.

Rebus sic stantibus, diventa quindi effettivamente illogico censurare la scena di una serie tv perché prevede un bacio tra omosessuali. La polemica ha riguardato Rai 2, che lo scorso venerdì 8 luglio ha mandato in onda, in prima serata, una delle puntate della serie statunitense “Le regole del delitto perfetto“. Come riporta l’Ansa, una funzionaria Rai, all’insaputa della neo-direttrice di rete Ilaria Dallatana, ha tagliato la scena del bacio di due personaggi della storia, tra cui l’attore Jack Falahee, che ha protestato pubblicamente per quanto accaduto.

Apriti cielo! Ovviamente sui social network è scoppiato il finimondo. Su Twitter è dilagato l’hastag #Raiomofoba. Così la televisione di Stato è subito corsa ai ripari. Ha chiesto scusa per quello che ha definito un “eccesso di pudore” e ieri sera ha ritrasmesso la puntata senza alcuna censura.

La lobby LGBT – coadiuvata dai suoi fedeli devoti – ormai tutto controlla e tutto dispone. Eppure non dobbiamo arrenderci.

Redazione


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