18/06/2015

La vera omofobia: oltre che della Repubblica, anche di La7

Come abbiamo detto, la vera omofobia è quella di chi vorrebbe impedire alle persone a disagio con se stesse – perché non felici delle proprie tendenze omosessuali – di cercare e trovare aiuto per recuperare serenità e equilibrio, e – perché no – quello che alcuni autorevoli psichiatri chiamano eterosessualità latente.

Se poi uno si infilasse in modo surrettizio in casa di una persona LGBT e raccontasse su un giornale delle confidenze intime che questa persona faceva a suoi amici, e il tutto fosse oggetto di scherno e denigrazione in TV, sarebbe omofobia? Sì, vero? Siamo d’accordo.

Vediamo cosa è accaduto a San’Obizio, su Repubblica e su LA 7.

Basta Bugie riporta in proposito interessanti considerazioni e quelle di Cascioli, direttore della Nuova Bussola Quotidiana. I  nostri lettori avranno senz’altro già letto le nostre.

Ha scritto Di Tolve un pensiero sintetico molto chiaro su tutta la questione: ”Se Alessandro Cecchi Paone spiega come, dopo anni di matrimonio, ha scoperto la sua omosessualità diventa un eroe; se invece io voglio testimoniare il percorso inverso si scatenano valanghe di menzogne e insulti”.

Scrive Cascioli: “L’ex dirigente dell’Arcigay, che ha potuto recuperare l’identità eterosessuale ed oggi è marito e padre felice oltre che fondatore e animatore dell’Associazione Gruppo Lot Regina della Pace. Il Gruppo Lot, dice la descrizione che si trova nel sito, «ha finalità di solidarietà sociale nei confronti di persone sofferenti che portano dentro di sé ferite e dipendenze a livello emotivo, relazionale, di identità sessuale, di abuso e di violenza, che hanno difficoltà nell’avere sane e buone relazioni con gli altri». Di Tolve, che ha anche raccolto la sua storia in un libro (Ero gay, Piemme editore) è stato fatto oggetto in questi giorni di una vera e propria aggressione mediatica. Da una parte La 7, con la trasmissione “Anno Uno” condotta da Giulia Innocenzi, andata in onda l’altra sera: «Hanno usato filmati ripresi di nascosto che peraltro – malgrado il tentativo di “mascherare” il volto dei presenti – violano la privacy di quanti partecipavano al ritiro...

... Dall’altra il quotidiano Repubblica, come i nostri lettori hanno già visto qua.

Prosegue Cascioli: “Anche qui sono stati commessi reati e violazioni evidenti della Carta deontologica, ma si può stare certi che nessuno interverrà. «Da quando sono state varate le linee guida per i giornalisti per la prevenzione dell’omofobia – dice di Tolve – è diventato un inferno. Si susseguono tentativi di carpire chissà quali informazioni segrete sulle nostre attività». E poi, come in questo caso, se le notizie non ci sono si inventano: «Repubblica ha scritto che si tratta di corsi per “guarire” i gay – riprende Di Tolve – ma noi non facciamo nessuna terapia, non siamo psicologi. Quello a cui ha partecipato il giornalista di Repubblica era un semplice ritiro spirituale». ...

Insomma è diventata una vera e propria guerra che vuole negare anche la più semplice presenza di persone che recuperano la loro eterosessualità, e che vuole impedire che qualcuno racconti queste storie. E non è un caso che questa demonizzazione di Di Tolve e altri esploda in questo momento: la maggioranza di governo sta spingendo sull’acceleratore per arrivare in fretta a varare le unioni civili (in pratica il matrimonio gay). Bludental

Il consiglio di disciplina dell’Ordine dei Giornalisti dovrebbe sanzionare la violazione degli obblighi di trasparenza e di dichiarare le finalità della raccolta dati (si vedano gli artt. 2 e 3 del Codice deontologico del 1998, che disciplina il rapporto tra giornalismo e privacy). Quanto accade nel corso di un ritiro spirituale è riservato a chi decide di parteciparvi: c’è stata una ingiustificata violazione della privacy della struttura, dei promotori e dei partecipanti ai corsi.

Potrebbe inoltre configurarsi il reato di diffamazione, vista la denigrazione risultante dal servizio di Repubblica e di “Anno Uno”.

Ma ancora una volta, nessuno alzerà la voce per parlare in difesa dei più deboli, di chi soffre, di chi è stato calpestato nella sua dignità. In questo caso, poi, è stata calpestata la dignità di persone omosessuali. E’ questa la vera omofobia.

Redazione

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