07/08/2021 di Francesca Romana Poleggi

La Regione Lazio vuole informare le donne sull'aborto

Apprendiamo da Vanity Fair che la Regione Lazio «ha approvato la nascita di un portale con tutte le informazioni per abortire, con info specifiche su come e dove farlo, spiegate in modo semplice, immediato e accessibile a tutti». Un’iniziativa di Alessandro Capriccioli e Marta Bonafoni, capigruppo di +Europa Radicali e della Lista civica Zingaretti.
 
L'articolo è intriso delle soliti menzogne abortiste:
 
«In Italia per le donne, ricorrere all’interruzione volontaria di gravidanza sia tutt’altro che semplice» per colpa dello «stigma sociale, disservizi vari, tentativi autonomi di molte Regioni di non rispettare le linee guida ministeriali e soprattutto un numero altissimo di obiettori di coscienza».
 
Del resto ammettono loro stessi che è «un’iniziativa indubbiamente utile dal punto di vista pratico, ma anche dal forte valore ideologico».
 
Lo stigma sociale - è sotto gli occhi di tutti quelli che ancora non hanno "perso la vista" - perseguita i prolife, non certo gli abortisti. Che ancora non vogliono ammettere che le donne si pentono amaramente dell'aborto, non per "stigma sociale", ma perché hanno lacerato nel profondo la loro natura.
 
I disservizi sono comuni al nostro SSN e quindi anche a chi lo usa per abortire. Ed è solo per questo motivo che a volte capita che qualche madre incontri qualche difficoltà ad uccidere il proprio figlio. Le Relazioni Ministeriali sono molto esplicite nell'evidenziare che i tempi di attesa, sono congrui, la fruibilità del servizio e il carico di lavoro degli abortisti non obiettori è irrisorio. 
 
Certamente, però l'ideologia ignora i fatti.  Consultate il Rapporto sui Costi della 194 redatto dall'OPA, Osservatorio permanente sull'aborto, oppure le nostre pubblicazioni: finora nessuno è riuscito a controbattere - argomenti alla mano - ai dati ivi contenuti. Solo chiacchiere e demonizzazione di chi ragiona con la propri testa.
 
«Per monitorare l’attività del portale sarà inoltre istituito, presso l’Assessorato alla Sanità, un tavolo tecnico in cui, oltre ai responsabili delle strutture competenti, saranno coinvolte le associazioni delle donne»: anche le donne prolife?
 
Ma la cosa più bella è che i proponenti dicono:  «Non possiamo lasciare le donne nella quasi totale assenza di informazioni». Ci aspettiamo di vedere sul portale, dunque, tutte le più chiare e complete informazioni su tutte le possibili conseguenze fisiche e psichiche che ha l'aborto sulla salute delle donne. 
 
 
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