04/09/2020

La Ragioneria Generale dello Stato boccia la Giornata nazionale contro l’omotransfobia

Come sappiamo la discussione sul pdl Zan, che ha tenuto banco in questi mesi in Parlamento, è stata rimandata al prossimo ottobre. Una proposta di legge, quella sull’omotransfobia, che ha ottenuto anche il no, su alcuni punti, della Ragioneria Generale dello Stato.

Come emerge infatti da un documento pubblicato sul sito della Camera dei Deputati proprio oggi – e protocollato lo scorso 31 luglio – il Dipartimento della Ragioneria Generale dello Stato, in particolare l’Ufficio X dell’Ispettorato Generale di Finanza, ha espresso parere contrario a quanto previsto dall’articolo 5 della proposta di legge.

La legge, lo ricordiamo, mira a modificare gli articoli 604-bis e 604-ter del codice penale in materia di violenza o discriminazione per motivi di orientamento sessuale o identità di genere. In particolare l’articolo 5 vorrebbe istituire la “Giornata nazionale contro l’omofobia, la lesbofobia, la bifobia e la transfobia”, al fine di promuovere la cultura del rispetto e dell’inclusione. Nel dettaglio, come sottolineato dalla stessa Ragioneria, al comma 3 della norma in esame  di prevede che in occasione di tale Giornata siano organizzate cerimonie, incontri e ogni altra iniziativa utile da parte delle Amministrazioni Pubbliche, mentre il successivo comma 4 reca una clausola di neutralità finanziaria.

A tal proposito il Dipartimento della Ragioneria Generale dello Stato ha fatto presente che “secondo quanto previsto” proprio dalla legge che disciplina le disposizioni di neutralità finanziaria, qualsiasi proposta di legge o relazione deve riportare “la valutazione degli effetti derivanti dalle disposizioni medesime, nonché i dati e gli elementi idonei a suffragare l’ipotesi di invarianza degli effetti sui saldi di finanza pubblica”. Una relazione tecnica che manca proprio come denunciato dalla Ragioneria ed è lo stesso Dipartimento, quindi, che ha sottolineato come “in mancanza della suddetta relazione la proposta non può avere ulteriore corso”, esprimendo dunque un parere negativo.

 

Fonte: Camera.it

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