07/07/2016

La Gaystapo di Spagna e l’identikit del perfetto omofobo

La Gaystapo spagnola delinea il volto e le caratteristiche dei nemici da colpire. Come in ogni totalitarismo che si rispetti, anche in quello LGBT il dissenso deve essere stroncato.

Il Comune di Getafe, con il voto favorevole di PSOE, Podemos e Izquierda Unida, il voto contrario di Ciudadanos e l’astensione (ovvero il voto pilatesco) del PP, ieri ha approvato un Manifesto – redatto da associazioni omosessualiste – per celebrare il giorno internazionale dell’orgoglio LGBTI+ (da notare il +...).

Nel documento, tra l’altro, si denuncia quello che il regime LGBT considera il reato più grave e la più grande piaga sociale: l’omofobia. Vera o presunta che sia (vedere ad esempio qui, qui e qui). L’importante – e la sinistra spagnola nostalgica di Stalin, lo sa bene – è eliminare gli oppositori attraverso un sistema organizzato e capillare di purghe.

Ebbene, secondo i collettivi LGBT ed i politici loro zerbini, esiste una “piramide sociale della discriminazione” omofobica, al cui vertice sta il maschio bianco, eterosessuale, di classe medio-alta, giovane, magro (!) soprattutto cattolico.

Insomma, è partita la caccia alle streghe. Ecco a voi il maccartismo arcobaleno.

Non posso pensarci. Sono stato a Getafe proprio pochi mesi fa. Se tornassi ora, la mia carnagione chiara e il mio essere magro, sarebbero già sufficienti a farmi attenzionare dalla polizia. Se poi mi scoprissero a pregare al Cerro de los Angeles, il monumento al Sacro Cuore di Gesù distrutto dai comunisti durante la Guerra Civile e fatto ricostruire da Franco, mi espellerebbero subito dal suolo spagnolo. Vorrà dire che, nel caso di un nuovo viaggio, quantomeno cercherò prima di ingrassare...

Chiunque difenda la famiglia naturale, il matrimonio tra uomo e donna e sostenga che la pratica omosessuale è peccaminosa, se rientra in una delle categorie sopra indicate, deve iniziare a preoccuparsi, in quanto nemico pubblico. E non si lamenti qualora dovesse subire una qualche aggressione: nel “tollerante” mondo LGBT non è ammessa opposizione. 

guerra-civile-spagnola_gender_Cañizares
Miliziani repubblicani profanano una chiesa durante la guerra civile spagnola

Il settarismo di tale documento, come dicevamo, non ha sconvolto più di tanto il PP. Del resto, il cosiddetto centro-destra spagnolo in quattro anni di governo nazionale con maggioranza assoluta, non ha minimamente provato a mettere in discussione la legge di Zapatero sui “matrimoni” gay. Non solo. Nelle amministrazioni locali, ha dato prova di enorme sudditanza alla lobby LGBT.

Prendiamo ad esempio il Gay Pride di Madrid. Il PP ha governato per anni la capitale, e ha sempre elargito decine di migliaia di euro per l’organizzazione dell’evento. È stato calcolato che, a partire dal 2007, il tutto è costato 1,5 milioni di euro, cifra equivalente a quasi mezzo milione di pasti per persone bisognose. Naturalmente, con l’attuale sindaca di Podemos Manuela Carmena, il flusso di denaro è aumentato notevolmente: per l’edizione di quest’anno il Comune ha sborsato ben 250.000 euro.

Per non parlare poi dei finanziamenti e favori al mondo LGBT della governatrice della Comunità di Madrid (cui Getafe appartiene), la popolare Cristina Cifuentes, come ad esempio quelli per un ciclo di film contro la discriminazione sessuale...

Morale della favola, ci sono poche speranze di scampare dalle mani della Gaystapo spagnola. Il semplice sospetto è sufficiente per subire una condanna: i processi, poi, come nella migliore tradizione nazi-sovietica, hanno un esito già scritto prima ancora che incomincino.

Federico Catani


DONA IL TUO IL 5×1000 A PROVITA! Compila il modulo 730, il CUD oppure il Modello Unico e nel riquadro “Sostegno delle organizzazioni non lucrative di utilità sociale e delle associazioni di promozione sociale” indica il codice fiscale di ProVita94040860226. GRAZIE!

Questo articolo e tutte le attività di Pro Vita & Famiglia Onlus sono possibili solo grazie all'aiuto di chi ha a cuore la Vita, la Famiglia e la sana Educazione dei giovani. Per favore sostieni la nostra missione: fai ora una donazione a Pro Vita & Famiglia Onlus tramite Carta o Paypal oppure con bonifico bancario o bollettino postale. Aiutaci anche con il tuo 5 per mille: nella dichiarazione dei redditi firma e scrivi il codice fiscale 94040860226.