15/10/2022

La Cedu sempre più strabica nella "tutela" dei "diritti umani"

Gregor Puppinck dell'Eclj (European Center for Law and Justice), ci informa che la Cedu si è appena pronunciata a favore della “Femen” che ha simulato l'aborto di Cristo da parte della Beata Vergine, sull'altare della chiesa della Madelaine a Parigi nel 2013. La sentenza, nel caso Bouton v France, è stata emessa ieri.
I bestemmiatori anticristiani hanno "libertà di espressione".
Anzi, l'unico scopo della "coraggiosa attivista femminista", secondo la Cedu, era molto nobile: contribuire «al dibattito pubblico sui diritti delle donne, in particolare sul diritto all'aborto».
La Corte inoltre è stata «colpita dalla gravità della pena» (un mese di reclusione con sospensione della pena e una multa di 2.000 euro). Deplora il fatto che la sentenza fosse iscritta nella fedina penale dell'attivista e  condanna la Francia a pagarle 9800 euro di risarcimento.

Tutto sommato la cosa non ci sorprende perché già nel 2018 aveva decretato che la blasfema provocazione del gruppo punk femminista "Pussy riots", nel coro della cattedrale ortodossa di Mosca fosse una forma di espressione del pensiero protetta dal trattato di Londra (che ha istituito il Consiglio d'Europa e la stessa Cedu). L'avvocato delle Pussy riots, che in precedenza lavorava per la fondazione Georg Soros, dopo di allora è diventato giudice della Cedu.

Anche la Lituania è stata condannata per aver sanzionato pubblicità blasfeme con Cristo e la Vergine Maria.

Quando, invece, si tratta di Islam, la Cedu è molto meno incline a tutelare la libertà di parola: nel 2018 ha confermato la condanna di un docente austriaco che aveva definito il rapporto sessuale di Maometto con Aisha, allora di soli 9 anni, come "pedofilia": defenire pedofila una tale relazione pone in essere la «dolosa violazione dello spirito di tolleranza che è alla base della società democratica».

 

Questo articolo e tutte le attività di Pro Vita & Famiglia Onlus sono possibili solo grazie all'aiuto di chi ha a cuore la Vita, la Famiglia e la sana Educazione dei giovani. Per favore sostieni la nostra missione: fai ora una donazione a Pro Vita & Famiglia Onlus tramite Carta o Paypal oppure con bonifico bancario o bollettino postale. Aiutaci anche con il tuo 5 per mille: nella dichiarazione dei redditi firma e scrivi il codice fiscale 94040860226.