15/01/2020

La cantante Christina Perri parla del dolore per l’aborto subito

La cantante Christina Perri, interprete di “Thousand years”, in questi giorni ha affidato ai social il suo grido di dolore per aver perso spontaneamente il bambino che portava in grembo, all’undicesima settimana di gravidanza.

La Perri, già mamma di una bambina di due anni, Carmella Stanley, aveva dato il lieto annuncio insieme al marito, Paul Costabile, ai suoi fan. Ma dopo il triste evento ha rivelato: “Siamo scioccati e con il cuore spezzato. Ho deciso di condividere questa cosa perché non è qualcosa di cui vergognarsi. È molto triste, è vero, ma non mi vergogno. Mi ricorda quanto siano potenti e straordinarie le donne nel generare una nuova vita”, ha aggiunto la Perri.

Spesso infatti, l’esperienza dell’aborto spontaneo viene vissuta come qualcosa di cui sbarazzarsi velocemente: o perché viene intesa come un’esperienza fallimentare o perché viene minimizzata, come se la persona che si portava in grembo, seppure in uno stadio di sviluppo ancora iniziale, non fosse veramente un essere umano. E questo è il dramma nel dramma che vivono le donne che subiscono l’esperienza dell’aborto spontaneo che ha tanto duramente colpito la Perri.

Spesso non si comprende, invece, quanto l’aborto precoce sia un vero e proprio lutto, per il rapporto misterioso, profondo e ineffabile che si crea sin dal concepimento tra la madre e l’esserino che porta in grembo che diventa man mano il bambino sognato, immaginato, accarezzato con la mente più volte, cresciuto nella propria mente e nel proprio cuore.

Tutto questo rende l’età gestazionale in cui è avvenuta l’interruzione di gravidanza, veramente relativa, rispetto al dolore provato.

Per questo è fondamentale che le madri che hanno subito questo tipo di perdita, abbiano la possibilità di parlarne, venendo adeguatamente ascoltate, per poter rielaborare quello che è un vero e proprio lutto, senza che il loro dolore venga anche sminuito da una società in cui la mania dell’efficientismo spesso va a colpire anche le esperienze più profonde e dolorose che hanno bisogno di tempi lunghi per poter essere rielaborate e poter giungere alla guarigione

 

di Manuela Antonacci

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